Timbrava il cartellino e poi lasciava il Municipio per tornare a casa o per sbrigare altre faccende in giro. E a fine turno faceva rientro in ufficio come se nulla fosse. Un dipendente comunale di Pedara è stato arrestato come riporta il quotidiano ‘La Sicilia’ per truffa aggravata e falso ideologico.
Assunto da 30 anni al Comune di Pedara il ‘furbetto’ assenteista era già stato ‘pizzicato’ anni addietro e noncurante di ciò continuava a truffare l’Ente. E’ un piegato che svolge mansioni esterne.
“Abbiamo già contattato i dirigenti comunali per una verifica interna – ha detto il sindaco di Pedara, Antonio Fallica – siamo basiti e avvieremo tutte le procedure della nuova normativa varata proprio per fronteggiare casi del genere”.
“Siamo sconvolti perché al di la di un rapporto lavorativo esiste anche un rapporto umano con i dipendenti. Lo scorso settembre, quando il Prefetto ci invitò ad informare i dipendenti su quelle che sono le conseguenze in caso di comportamenti scorretti – ha ricordato il primo cittadino –abbiamo fatto una lunga nota in cui si evincevano tutte le normative di legge in questo senso. Speravo che questo potesse essere oggetto di attenzione di tutti i dipendenti, evidentemente c’è stato qualcuno che non ha ben recepito, questo ci spiace, ma sono fiducioso nei carabinieri e nella magistratura”.
“Non avevamo nessun sospetto sul dipendente che per il Comune – ha spiegato – effettuava servizi che prevedevano spostamenti esterni e non attività interne d’ufficio, per questo non facilmente controllabile. Sono certo che per quanto riguarda la macchina burocratica non c’è stata alcuna trascuratezza. Sta nella cultura della persona onorare il lavoro che fa. Applicheremo – ha concluso Fallica –quanto previsto dalla legge Madia in attesa che la giustizia faccia il suo corso.”