Se si volesse dare una razionalità al legame che unisce Sant’Agata ai catanesi sarebbe utile recarsi oggi in Cattedrale dove è stato aperto il Sacello in cui sono custodite le reliquie della Patrona. Un’apertura straordinaria. Così come potrebbe essere definita straordinaria la partecipazione della gente a questo evento unico.
Dalle sette di stamani, a migliaia hanno atteso il proprio turno per visitare il Sacello: un serpentone che dal sagrato della Cattedrale si è snodato lungo la navata di destra fino a pochi metri dalla Cappella della Martire. Straordinario? Probabilmente, ma non per i catanesi che per abbracciare Sant’Agata accorrono in qualsiasi momento.
Comprendi così la partecipazione ad ogni evento legato alla Patrona di Catania ed sinceramente difficile, quindi, dare una spiegazione laica a questo fenomeno di devozione che nei secoli non ha conosciuto tregua o latitanza.
Vista l’affluenza si ipotizza un’altra apertura straordinaria del Sacello che potrebbe essere programmata dopo i festeggiamenti in onore di Sant’Agata oramai alle porte. Ne hanno parlato oggi il parroco della Cattedrale, Barbaro Scionti, ed il sindaco Enzo Bianco.
Se sarà così, anche a quell’appuntamento Catania si presenterà in massa per stare vicina a Sant’Agata.