C’è aria di festa allo stabilimento di Assoro, nel cuore del Val Dittaino, dove il 22 maggio di quarant’anni fa 23 agricoltori, proprietari dei limitrofi vasti campi di grano, diedero vita alla cooperativa agricola diventata oggi leader nella produzione e commercializzazione di pane e prodotti da forno a marchio Pandittaino.
La pagnotta, l’alimento base della tradizione contadina siciliana, è stata protagonista di una giornata all’insegna della semplicità e della bontà, lontana dalle celebrazioni istituzionali, vicina, invece, allo stile dei soci, oggi diventati 45, presenti con le lori famiglie, i figli e i nipoti, con al fianco oltre un centinaio di dipendenti, come a voler rinnovare un impegno che in questi quattro decenni è stato rigoroso e costante. Non sono mancati musiche e canti, tra covoni e spighe di grano, come un antico rito festoso e augurale.
E non è stato solo un gesto simbolico quello di far “panificare” per gioco i bambini: ma un momento formativo, insegnando loro a toccare, impastare e forgiare la semola di grano duro, miscelata con acqua, sale e Criscenti, il lievito madre a pasta acida, per “assaporare” orgogliosamente il risultato, le fumanti e originali forme di pane appena uscite dal forno.
Dagli stessi forni dove, nel 2010, venne sfornata la prima pagnotta DOP che non tardò a prendere il largo, raggiungendo in fretta la Gran Bretagna, la Germania, l’Olanda, gli Stati Uniti.
Ne hanno fatto di strada i soci Valle del Dittaino. Sono riusciti a trasformare lo svantaggio della marginalità territoriale che per tanto tempo li aveva tenuti lontano dai circuiti del mercato internazionale in una garanzia di genuinità e affidabilità dei prodotti e delle risorse del territorio.
I soci coltivano, raccolgono, selezionano e trasformano il grano e la tecnica di conservazione e confezionamento in atmosfera modificata permette di distribuire in tutta Italia il pane che mantiene inalterate le proprie caratteristiche fisiche e nutrizionali per sessanta giorni.
Lo stabilimento, che si estende su una superficie di oltre 40 mila metri quadrati, oggi è dotato di silos di stoccaggio dalla capacità complessiva di 60 mila quintali, di un mulino che può produrre fino a 20 quintali di farina all’ora, di quattro linee di panificazione in continuo che producono fino a 26 quintali di derivati della farina in 60 minuti, per una produzione media totale di circa 200 quintali di pane al giorno con punte di 300 quintali.
Tradizione, territorio, sviluppo sostenibile, cooperazione e solidarietà sono valori che costituiscono il dna dell’azienda, sensibile pure alle più urgenti questioni etiche e sociali di un mondo sempre più globalizzato. Così nacque la partnership con Amnesty International con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della difesa delle diversità. La Carta dei Valori, proposto dall’ONG richiamava gli operatori economici alle responsabilità sociali e all’impegno contro le violazioni dei diritti umani. La sottoscrizione di quell’atto nel 2002 sancì l’inizio di una campagna, che si sarebbe ripetuta annualmente dal titolo «Pane e libertà»: l’impresa si è impegnata a devolvere il 5 per cento del fatturato delle vendite di un mese all’organizzazione.
E con lo stesso spirito, quest’anno sono stati “sposati” due progetti solidarietà scelti per celebrare il quarantesimo: per tutto il 2016 la Locanda del Samaritano, una struttura di accoglienza che ospita a Catania circa 80 homeless tra uomini, donne e bambini, riceverà giornalmente la fornitura di pane, mentre a Modica, in provincia di Ragusa, la casa di Toti onlus, l’associazione che costruirà il primo albergo etico in Sicilia, per ospitare e dare lavoro a persone con disabilità riceverà un sostegno economico. Nel corso dell’anno non mancheranno iniziative che coinvolgeranno i ragazzi delle scuole e gli studenti universitari per momenti formativi, oltre che convegni e workshop sui temi dello sviluppo sostenibile.
Commenta con Facebook