“Gli abusi avvenuti a Caltanissetta su anziani e disabili – che condanniamo fermamente e dai quali prendiamo le distanze in maniera assoluta – mettono in evidenza la necessità di rendere obbligatoria la videosorveglianza nelle strutture socio sanitarie”, così Francesco Ruggeri, presidente della sezione Strutture Socio Sanitarie di Sicindustria.
Serve un intervento normativo
Il presidente Ruggeri ricorda anche che “ripetutamente la sezione Strutture Socio Sanitarie di Sicindustria ha sollecitato un intervento normativo per introdurre l’obbligo delle telecamere, indicate come prerequisito indispensabile al rilascio delle autorizzazioni per avviare un’attività”. Nell’esprimere il proprio plauso agli inquirenti e alle forze dell’ordine, Ruggeri conclude con un appello al governo Draghi: “Occorre al più presto una norma che obblighi l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli spazi comuni a tutela dei soggetti fragili. È una battaglia etica”. Giovedì scorso il tema è stato affrontato con la Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, Annamaria Parente.
Orrore a Serradifalco
Abusi sessuali compiuti da uno degli indagati su un’anziana ospite non in grado di autodeterminarsi, pazienti picchiati anche con bastoni e colpiti con sedie lanciate contro di loro. Ospiti insultati, abbandonati, malnutriti e alimentati solamente con riso o con pane raffermo bagnato con acqua o latte. Sono le telecamere nascoste dai carabinieri nell’unica sede a Serradifalco, nel Nisseno, di due comunità per assistenza a disabili fisici a svelare il clima che si respirava in quello che gli stessi investigatori, in una nota ufficiale, definiscono un ‘lager‘ in cui vivevano nove ospiti. I militari dell’Arma ritengono “emblematico un episodio dove uno degli ospiti, cieco, viene picchiato brutalmente dall’operatore, poiché colpevole di aver orinato al di fuori del water”. L’inchiesta, denominata ‘Bad careviger’, si basa su indagini del Nas di Ragusa e di carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta.
Gli indagati
Sono sei gli indagati nell’ambito dell’operazione “Bad Caregiver” che ha portato al sequestro di due strutture di Serradifalco (Caltanissetta) dove alloggiavano nove anziani con disabilità psichica. I carabinieri hanno condotto in carcere Vincenzo Biundo, 54 anni, accusato di violenza sessuale aggravata, abbandono di incapaci e di esercizio abusivo della professione infermieristica, per aver somministrato medicine, benché sprovvisto di specifico titolo professionale. Agli arresti domiciliari sono stati posti il gestore della struttura Rocco Giovanni Scordio, 50 anni, e un’operatrice, Rosa Anna Milazzo, 51 anni. La misura interdittiva di 12 mesi del divieto di esercitare la professione di operatore in comunità alloggio, case di riposo per anziani e in ogni altro tipo di comunità è stato disposto per due dipendenti, un 24enne e una 75enne. Una sesta persona è indagata in stato di libertà. Sono accusati dalla Procura di Caltanissetta, a vario titolo, di maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione di infermiere.
Interrogazione parlamentare
“Non si può più tacere, non possiamo più trattenere lo sdegno e la rabbia dinanzi alle continue violenze subite da persone con disabilità e agli abusi, quasi sempre di natura sessuale, verso le donne con disabilità. Nell’ottobre del 2019, la Camera dei deputati approvò una mozione a mia prima firma che, tra le altre cose, impegnava il governo ad agevolare la denuncia dei maltrattamenti subiti dalle donne con disabilità, sostenere economicamente e psicologicamente le vittime, istituire corsi di formazione specifica sul trattamento di casi di violenza subiti da donne con disabilità e promuovere delle efficaci campagne di comunicazione istituzionali per sostenere le denunce e contrastare questi raccapriccianti episodi ancora troppo diffusi. Per questo, ho depositato un’interrogazione al ministro Stefani per esortare il governo ad onorare quegli impegni. Serve un segnale forte e deciso della presenza dello Stato volto a contrastare questo odioso e intollerabile fenomeno”. Così Giusy Versace, deputata e responsabile del dipartimento pari opportunità, disabilità e sport di Forza Italia.
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