Sono in corso indagini della polizia per fare luce su due sparatorie che ieri si sono susseguite, a distanza di poche ore l’una dall’altra, a Gela.
Il bilancio è di tre feriti lievi che in queste ore sono stati sentiti dagli agenti del commissariato, anche se al momento da parte degli investigatori non trapela nulla. Il primo agguato è scattato intorno a mezzogiorno in via Niscemi, nelle vicinanze del campo sportivo e di una scuola frequentata da centinaia di bambini.
Cinque colpi di pistola sono stati esplosi all’indirizzo di due ambulanti, Vincenzo Cosca e Carmelo Famao, che sono stati feriti in maniera lieve. Cosca e Famao, 23 e 25 anni, al momento dell’agguato si trovavano vicino a una motoape adibita alla vendita di frutta e verdura. Qualcuno a bordo di uno scooter si è avvicinato e ha fatto fuoco colpendoli agli arti inferiori.
Intorno alle 15.30 un’altra sparatoria in aperta campagna, in contrada Macconi. La vittima, Francesco Casco, di 23 anni, era in bici quando è stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba.
Dodici colpi messi a segno, arrestata una coppia
Una coppia di gelesi, Giacomo Peritore, di 44 anni e Laura Caruso, di 31, è stata arrestata da agenti della Polizia di Stato a Gela (Caltanissetta) perché ritenuta l’autrice di una dozzina di furti compiuti con le stesse modalità tra il giugno e l’agosto scorsi in un appartamento e in diverse attività commerciali.
Incastrati da immagini registrati da alcune telecamere di videosorveglianza, i due hanno ammesso le loro responsabilità dinanzi al Gip. I poliziotti hanno eseguito un’ordinanza del Gip per i reati di concorso in furto aggravato, indebito utilizzo di carte di
credito, ricettazione e porto di strumenti atti ad aprire a forzare serrature. I due avrebbero rubato 3mila euro e gioielli per 2mila euro da un appartamento e registratori di cassa da macellerie, mercerie e da una libreria. Viene contestato loro anche il furto in una chiesa, il furto di una Fiat 500 e l’indebito uso di carte di credito contenute in una borsa che era stata rubata in un bar.
L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Gela; la donna è stata posta ai domiciliari. I due, che sono stati scoperti mediante la visione delle telecamere di videosorveglianza, hanno ammesso le loro responsabilità dinanzi al gip.
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