Il Tribunale di Caltanissetta, sezione Misure di prevenzione, su proposta della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ha emesso un decreto di sequestro di beni, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di un cittadino nisseno, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti e attualmente imputato per il reato di estorsione. L’uomo si trova al momento detenuto e secondo gli inquirenti è un affiliato di cosa nostra, avendo anche assunto la direzione della «famiglia» nissena.
Le indagini
Le attività investigative che hanno portato all’adozione del provvedimento di sequestro sono state svolte da personale della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, che ha provveduto ad eseguire il provvedimento di sequestro di prevenzione. Il decreto trae origine da un’attività finalizzata alla individuazione e aggressione degli illeciti patrimoni, anche mediante l’utilizzo di prestanome, riconducibili alle organizzazioni criminali o comunque a soggetti ad essa contigui, il cui tenore di vita è risultato sproporzionato rispetto ai redditi e al patrimonio dichiarati.
I beni sequestrati
Il sequestro ha colpito l’intero capitale sociale ed i beni strumentali di tre società a responsabilità limitata operanti nel settore del commercio di carni ed alimenti in genere, nonché due fabbricati e due terreni, sei autoveicoli e vari rapporti bancari intestati all’affiliato di Cosa nostra o al suo nucleo familiare, per un valore stimato complessivamente in circa 600mila euro.
Sequestro nel Messinese
I militari del Comando Provinciale della guardia di finanza hanno eseguito un decreto di sequestro patrimoniale emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti di un uomo operante nel versante tirrenico della provincia di Messina, ritenuto socialmente pericoloso. Il provvedimento è esteso anche ai familiari dell’indagato, originario di Tortorici ma attivo nel comprensorio di Montalbano Elicona. Le indagini delle operazioni “Terra mia”, risalente al 2018, e, “Nebrodi”, del 2020, hanno consentito di delineare i contorni di una complessa organizzazione criminale di matrice mafiosa riferibile a due articolazioni del gruppo dei “tortoriciani”, quella dei “Batanesi” e quella dei “Bontempo Scavo”, coinvolte nella commissione di attività illecite nel territorio dei Nebrodi
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