È tornato operativo nella tarda mattinata il servizio di elisoccorso nella centrale operativa del 118 di Caltanissetta. Dopo la diffida della Regione Siciliana, con una nota inviata venerdì dal dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, Salvatore Iacolino, per “l’integrale ripristino delle condizioni di efficienza operativa”, la società responsabile la Avincis Aviation Italia spa ha riattivato il servizio prima nella base di Messina e adesso in quella nissena.

Schifani “Non possiamo tollerare disservizi simili”

“Non possiamo tollerare – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – disfunzioni di questa natura, specie quando si tratta di servizi essenziali per la salute dei cittadini. Tuttavia, apprezziamo la rapidità con cui si è intervenuti per il ripristino. Continueremo a vigilare sull’efficienza della macchina organizzativa sanitaria e sul mantenimento degli impegni contrattuali assunti dagli operatori economici privati nei confronti della Regione”.

Ieri la diffida regionale

Dopo l’interruzione del servizio di elisoccorso nelle centrali operative del 118 di Messina e Caltanissetta ieri la Regione Siciliana aveva inviato una diffida intimando all’azienda l’immediato ripristino del servizio. Con una nota inviata dal dirigente del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, l’assessorato della Salute aveva minacciato la rescissione del contratto.

Riattivazione parziale del servizio

In seguito alla richiesta, la società aveva riattivato l’elisoccorso sulla centrale di Messina ma non ancora su quella di Caltanissetta. Oggi è ripartito anche Caltanissetta. Nella nota del dipartimento per la Pianificazione strategica, veniva sottolineato come l’assenza simultanea di due elicotteri possa causare un “gravissimo deficit di assistenza, con inevitabili ripercussioni sulla popolazione assistita”.

“Interrompere le attività del servizio di elisoccorso in due centrali operative – spiegava il dirigente generale Iacolino – significa lasciare scoperto 1/3 del servizio sul territorio regionale. Questo è inaccettabile e in caso di un mancato ripristino integrale dell’operatività, segnaleremo i fatti all’autorità giudiziaria, ferme restando le evidenti e gravi responsabilità per il disservizio per le quali ci riserviamo le conseguenti iniziative a tutela della comunità siciliana”.

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