Maxi blits dalle prime ore di oggi, la Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Gela. La polizia ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, nei confronti di 11 persone accusate di vari reati commessi in un arco temporale relativamente ristretto.
Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, in concorso tra loro, del reato di detenzione e cessione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
L’operazione
Oltre alla notifica degli ordini restrittivi le odierne attività di polizia giudiziaria sono consistite anche in numerose perquisizioni ed hanno visto impegnati gli uomini del Commissariato di P.S. di Gela coadiuvati dalla Squadra Mobile di Caltanissetta che hanno operato con il supporto delle Unità Cinofile della Polizia di Stato.
L’indagine
L’attività investigativa, condotta dagli agenti del Commissariato di Gela (CL), è relativa ad una fiorente attività di spaccio di sostanza stupefacente, posta in essere in questo centro da diversi pregiudicati gelesi, nel periodo compreso tra il settembre 2020 e il febbraio 2021. In particolare, alcuni indagati, nonostante si trovassero in quel periodo in regime di detenzione domiciliare, riuscivano, con la complicità dei familiari, ad approvvigionarsi di ingenti quantitativi di droga, principalmente cocaina, per poi piazzarla sul mercato attraverso la vendita al dettaglio, direttamente dai luoghi di propria residenza. Da qui il nome dell’operazione Smart – Working.
Gli ultimi fatti di cronaca nel Nisseno
Nei giorni scorsi il territorio Nisseno è stato al centro di vari episodi di cronaca che vanno dalla droga alla violenza di strada. L’ultimo provvedimento emesso dal Questore riguarda una protesta di alcuni attivisti che bloccarono un camion della polizia che stava trasportando alcuni extracomunitari. Appena ieri il questore di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello ha emesso 15 provvedimenti di “foglio di via obbligatori” e altri 2 avvisi orali. Arrivano nei confronti di attivisti che manifestarono per la chiusura dei Cpr, i centri di permanenza per i rimpatri. Lo scorso mese di novembre vennero denunciati dalla polizia di Stato per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, travisamento e manifestazione non autorizzata. In pratica bloccarono un pullman della polizia che stava rimpatriando alcuni cittadini stranieri irregolari trattenuti al Cpr di Pian del Lago.
Commenta con Facebook