Duecento tonnellate di rifiuti in meno, dimezzamento dei conferimenti in discarica, un balzo dalla percentuale del 4,5% al 50% di raccolta differenziata: sono questi i risultati del primo anno di applicazione del sistema uno@uno a Santa Caterina Villarmosa, resi noti in occasione dell’undicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), che si concluderà il 24 novembre.
Ancora più rilevanti sono i progressi in materia economica, posto che la filiera del rifiuto del comune nisseno non solo è costata cinquecentomila euro in meno, ma registra per la prima volta una previsione di incasso di 50 mila euro in contributi CONAI. Risparmio e contributi lasceranno traccia nelle bollette dei cittadini, che vi troveranno gli sgravi 2018 sull’importo Tarip 2019.
Grazie ad uno@uno, Santa Caterina con 66,4 kg di imballaggi recuperati pro capite supera la media del meridione d’Italia , che si attesta a circa 50 kg per abitante, ed evidenzia come il “porta a porta” sia ormai obsoleto. La raccolta di prossimità, infatti, libera dal fastidio dei calendari i cittadini, i quali possono conferire i propri rifiuti, differenziati secondo una procedura semplice, tutti giorni e in qualsiasi orario nei tradizionali cassonetti stradali, posto che il sistema di raccolta porta a porta costa 190 euro a tonnellata contro i 74 euro a tonnellata di quello stradale, quindi circa 208 mila euro di risparmio rispetto al porta a porta.
Il fastidio zero apportato agli utenti, che non sono mai costretti a stravolgere le proprie abitudini di conferimento, elimina anche la pratica degli abbandoni dei sacchetti in aree urbane ed extra urbane.
Quindi Santa Caterina grazie ad uno@uno in un anno con 66,4 kg pro capite di imballaggi recuperati è riuscita a eguagliare e addirittura superare la media nazionale, infatti si registrano ben 16,4 kg in più della media pro capite registrata nel sud Italia che si attesta a circa 50 kg per abitante come da report pubblicato dal Conaitra i quali: 22.6 kg pro capite di carta; 15,3 kg di plastica pro capite, secondo il Comune sono già superiori alla media pro-capite nazionale considerato che in città ci sono molti anziani, che per cultura non utilizzano plastica;
22,5 kg di vetro pro-capite; 6,0 kg di altri imballaggi vari tra legno e altri materiali.
Nei cassonetti dell’indifferenziato invece ci sono ancora conferimenti che potrebbero essere migliorati. Sostanzialmente organico considerato che la media nazionale è di 110 kg di umido pro-capite mentre Santa Caterina è di 62 Kg a persona, quindi quasi 50 kg a individuo in meno. Ma questo paradossalmente, rappresenta un vantaggio economico per il comune considerato che la gestione dell’organico nei pochi impianti privati è più costosa della classica discarica.
Cinquanta kg pro-capite di organico che va finire in discarica da un lato inficia di quasi il 20% la percentuale di raccolta differenzia dall’altro viceversa fa risparmiare di circa 100 mila euro il costo del trattamento dei rifiuti di Santa Caterina Villarmosa.