Caltanissetta

L’ex procuratore Giuseppe Pignatone indagato a Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia

Giuseppe Pignatone è indagato nel fascicolo dell’ultima inchiesta della procura di Caltanissetta sull’insabbiamento dell’indagine che nel 1992 stava analizzando i rapporti tra i mafiosi palermitani Buscemi e Bonura e il gruppo guidato di Raul Gardini. A darne notizia è Repubblica in un articolo di Salvo Palazzolo.

L’ex procuratore aggiunto di Palermo, protagonista di tante indagini importanti sul fronte della lotta alle cosche di Cosa Nostra, che oggi presiede il tribunale della Città del Vaticano, ha ricevuto un avviso a presentarsi come persona indagata del reato di favoreggiamento alla mafia, per essere interrogato, questa mattina.

Le ipotesi del pool

Secondo quanto ipotizzato dal pool coordinato dal procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca, il magistrato potrebbe aver avuto un ruolo nell’insabbiamento dell’inchiesta del 1992, “in concorso” con il procuratore Pietro Giammanco (morto nel 2018), con l’allora collega Gioacchino Natoli e il capitano (oggi generale) Stefano Screpanti. Anche Natoli e Screpanti sono indagati per favoreggiamento alla mafia: il primo, convocato in procura il 5 luglio, si è avvalso della facoltà di non rispondere; l’alto ufficiale della Guardia di finanza ha invece risposto alle domande dei magistrati nisseni, respingendo le accuse.

Leggi anche

Bufera sul pool antimafia, Maria Falcone “Natoli è un uomo retto, saprà difendersi”

Le accuse a Natoli

L’accusa, specie per un magistrato, è tra le più infamanti: favoreggiamento aggravato alla mafia. È questo il reato che la Procura di Caltanissetta, a oltre 30 anni dalle presunte condotte che sarebbero ampiamente prescritte, contesta all’ex pm Gioacchino Natoli, una vita nell’antimafia, per anni componente del pool di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, pubblica accusa al processo Andreotti.

In sintesi – ma la questione è molto complessa – secondo i colleghi che gli hanno notificato un invito a comparire per rendere interrogatorio, Natoli per aiutare imprenditori mafiosi come Francesco Bonura e Antonio Buscemi avrebbe cercato di insabbiare un filone della cosiddetta inchiesta mafia-appalti, una indagine che, ritengono i familiari del giudice Borsellino, sarebbe poi stata la causa dell’attentato di Via D’Amelio.

Leggi anche

Silenzio dell’ex Pm Natoli in Procura, si riserva di chiarire in un secondo momento

Leggi l'articolo completo