Chiesti cinque ergastoli per la strage di Capaci. Li ha richiesti procuratore aggiunto Lia Sava alla corte d’Assise di Caltanissetta nel corso della sua requisitoria. Gli imputati che rischiano il carcere a vita sono Salvatore “Salvino” Madonia, Vittorio Tutino, Cosimo Lo Nigro, Lorenzo Tinnirello e Giorgio Pizzo.
A inchiodarli, secondo la Procura nissena, sono le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, primo fra tutti Gaspare Spatuzza, che nel momento in cui ha iniziato a collaborare, ha consentito ai magistrati di aprire un nuovo filone di indagini. Gli inquirenti sono convinti che non vi furono mandanti esterni e che l’esplosivo utilizzato venne recuperato in parte dalle bombe rimaste inesplose in fondo al mare.
Per l’attentato in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della
scorta, ci sara’ anche un terzo processo, ha annunciato Sava. La procura nissena, sta adesso raccogliendo le rivelazioni del nuovo collaboratore di giustizia Cosimo D’Amato, il pescatore di Porticello che ricopri’ un ruolo per il reperimento del tritolo poi utilizzato per la strage.
La stessa Lia Sava, al termine della requisitoria, ha anche annunciato che per la strage di Capaci ci sarà un processo ter. Gli obiettivi del nuovo processo sono: individuare i mandanti esterni a Cosa nostra, i moventi plurimi delle stragi del 1992-93 e le cointeressenze (gli eventuali interessi o interessati al compimento della strage). Nel nuovo procedimento saranno coinvolti il super latitante Matteo Messina Denaro e altri tre indagati chiamati in causa dal nuovo collaboratore Cosimo D’Amato, il pescatore di Porticello che ha rivelato come l’esplosivo estratto dalle bombe ripescate in mare sia finito alla cosca di Brancaccio per essere utilizzato nella strage di Capaci.
Commenta con Facebook