Al processo Montante nessuna prescrizione per il presidente della Regione Renato Schifani. Lo hanno sostenuto i pm Maurizio Bonaccorso, Claudia Pasciuti e Davide Spina che si sono opposti all’ordinanza del tribunale di Caltanissetta sulla prescrizione. “Non ci sono i termini – è stato detto – per la prescrizione relativa al reato di concorso esterno in associazione a delinquere”. Schifani è imputato oltre che per concorso esterno anche per rivelazione di notizie riservate. E’ coinvolto nel maxi processo sul cosiddetto “Sistema Montante”.
La difesa del presidente della Regione è rappresentata dagli avvocati Roberto Tricoli e Sonia Costa. I due legali si sono opposti alla tesi dei pm secondo i quali il concorrente esterno (Schifani) dovrebbe rispondere in concorso con il promotore dell’associazione. Parliamo quindi di Antonello Montante, e quindi paradossalmente con la stessa pena prevista per i promotori, con conseguente allungamento dei termini di prescrizione. Per gli avvocati la prescrizione sarebbe invece già scattata come avevano detto i giudici del tribunale. La tesi prospettata dall’ufficio del pm secondo la difesa è “assolutamente infondata”.
“Sia in diritto che dal punto di vista logico perché il concorrente esterno – sostengono Tricoli e Costa – risponde solo ed esclusivamente del contributo occasionale fornito all’associazione e non anche nei confronti del promotore”. Il tribunale, che nella scorsa udienza aveva già anticipato l’avvenuta prescrizione di tutti i reati contestati al presidente Schifani, si è riservato. Deciderà sul punto alla prossima udienza fissata per l’8 gennaio.
Secondo il calcolo effettuato dalla Procura la prescrizione arriverebbe nel mese di ottobre del prossimo anno. Il capo ‘b’ del rinvio a giudizio viene contestato al presidente della Regione Renato Schifani, ad Angelo Cuva e ad Andrea Cavacece. All’udienza del 4 dicembre il presidente del collegio del tribunale di Caltanissetta aveva comunicato che, secondo un calcolo da loro effettuato già lo scorso 17 novembre, era arrivata la prescrizione per i tre imputati. Prescrizione già arrivata, invece, per singoli capi di imputazione contestati ai fratelli Salvatore e Andrea Calì.I due avrebbero bonificato dalle cimici alcuni veicoli e abitazioni di alcuni indagati tra cui lo stesso Montante. Prescrizione anche per il generale Arturo Esposito Ferrara per una fuga di notizie, stesso reato contestato a Maurizio Bernava ex segretario della Cisl. Prescrizione anche per un capo di imputazione contestato al colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata.