Dopo la figuraccia rimediata dai Consorzi di bonifica della Sicilia vigilati dal Dipartimento Sviluppo Rurale della regione, sui fondi PNRR, l’assessore regionale all’Energia e ai Rifiuti, Daniela Baglieri interviene sul personale regionale, un problema già sottolineato nei giorni scorsi dall’assessore all’Economia Gaetano Armao: “Mi sto confrontando con numerose emergenze in Sicilia. I dati – ha detto Baglieri – servono per far riflettere: non c’è una governance del settore che sia idonea a cogliere queste opportunità. Ancor prima di parlare di competenze e responsabilità, occorre capire la struttura regionale”.
Lo ha detto al 2° Tavolo di Lavoro Act Tank Sicilia, una piattaforma permanente, con la partecipazione dei vertici imprenditoriali e istituzionali della Regione Siciliana. A Gela in scena il “Focus su Energia, Ambiente ed Economia Circolare”. Presenti tra gli altri: il presidente della Raffineria di Gela, Francesco Franchi; il responsabile attività ambientali di Eni Rewind, Francesco Misuraca; il direttore del Dipartimento Enea, Roberto Morabito; il responsabile bioraffinerie Eni, Michele Viglianisi; e la responsabile dello scenario Sud della fondazione Ambrosetti, Cetti Lauteta.
Baglieri sottolinea un “grave problema” per la Regione: “Noi scontiamo il fatto che purtroppo il capitale umano della Regione si è depauperato. Ci sono stati dei pensionamenti, non abbiamo giovani, l’età media è molto elevata, quindi c’è un problema di competenze. Non abbiamo le risorse. Quindi si lavora con estrema difficoltà. Si sta cercando di digitalizzare alcuni processi. Una sfida per la P.A. della Regione”.
“Act Tank è un modello di interazione multi stakeholder, un modo per cercare di capire le imprese, le istituzioni e i cittadini. Qual è il modello di Sicilia che vogliamo proiettore per il futuro? Tante opportunità e sfide. Ho accolto questo invito in un luogo simbolico. Cercando un modello diverso in termini di qualità ambientale”.
Andando al tema dell’acqua: “Ogni società si deve dotare di un Piano d’ambito e deve scegliere un gestore unico. Il governo Musumeci ha dovuto ricorrere ai commissari ad acta, finanziare i piani d’ambito, e alcune di queste società non avevano nemmeno le condizioni minime: erano solo società costituite dal notaio, punto. Non c’erano condizioni di sostenibilità e, ad oggi, non tutti hanno individuato il gestore unico. Quindi non ci sono le condizioni per accedere, ad esempio, alle risorse del PNRR. Gli Enti pubblici locali purtroppo in realtà vanno a prevaricare l’interesse regionale, e addirittura quello nazionale”.
“Questo – ha detto – è un problema normativo, ecco perché a giugno abbiamo completato la Riforma della gestione idrica: prevediamo un unico Ente regionale e 9 sub-ambiti per cercare di razionalizzare, efficientare, ed esser pronti per poter raccogliere quel 30% che il PNRR ci mette per le Depurazioni. Le società devono essere conformi al quadro normativo entro il 30 giugno 2022. Il secondo problema è la capacità progettuale: purtroppo gli Enti locali non hanno capacità di avere progetti cantierabili ed esecutivi. E i criteri non sono stati discussi con la Regione”.
E lo stesso vale per i rifiuti. Abbiamo un contesto normativo con 18 SRR costituite da Enti che non sempre hanno competenze. Questo è un dato di fatto. Noi possiamo supportarle, ma fino a un certo punto. Abbiamo dialogato con gli assessorati all’Ambiente e ai Beni culturali per cercare di semplificare sul fotovoltaico. Dobbiamo sempre mantenere un occhio di attenzione elevato perché gli interessi sono tanti. Non sempre è semplice bilanciare l’iniziativa privata con l’aspetto della legalità. Per questo stiamo definendo dei protocolli», ha concluso Baglieri.
Il gap infrastrutturale fa sì che la Sicilia sia seconda in Italia per costo della TARI a carico delle famiglie.
La Sicilia sconta diversi gap sul fronte energetico ambientale da affrontare con urgenza per traguardare la sfida green: siccità ed eventi estremi climatici; Gestione del ciclo idrico; Gestione del ciclo ambientale; Consumo del suolo e inquinamento dei siti industriali; Stabilità della fornitura elettrica. Il tasso di abusivismo edilizio in Sicilia è superiore di 40,5 punti rispetto alla media nazionale.
Metà dell’acqua in Sicilia viene dispersa (contro il 42% medio nazionale). La Sicilia ha la situazione più critica fra tutte le Regioni d’Italia e del Mezzogiorno in tema depurazione. Servizio completamente assente in 80 Comuni 20,5% del totale), dove risiedono 667mila
abitanti ( 13,3% della popolazione regionale). La Sicilia accoglie l’ 81,3% della popolazione nazionale sprovvista del servizio di fognatura. Il servizio è completamente assente in 25 Comuni , con il 6,4% della popolazione regionale (321mila abitanti), concentrata soprattutto area catanese (22 Comuni su 58).
L’UE ha attualmente in corso ben 4 procedure di infrazione sul trattamento delle acque reflue, avviate tra il 2004 e il 2017, di interesse della Regione Siciliana e dovute al mancato adeguamento degli agglomerati urbani alla direttiva comunitaria sulle acque reflue.
1° Tavolo di Lavoro: Palermo, lunedì 20 settembre 2021 – Presentazione dei blocchi tematici della ricerca e focus su Turismo, Cultura e Infrastrutture
2° Tavolo di Lavoro: Gela, venerdì 8 ottobre 2021 – Focus su Energia, Ambiente ed Economia Circolare
3° Tavolo di Lavoro: Messina, mercoledì 1 dicembre 2021 – Focus su Formazione e Ricerca
4° Tavolo di Lavoro: Catania, mercoledì 12 gennaio 2022 – Focus su Agrifood e Agritech ed evoluzione della Distribuzione
I risultati del lavoro saranno presentati in un Forum internazionale in Sicilia mercoledì 26 gennaio 2022.