Un uomo di 35 anni è stato arrestato, a Gela, dalla polizia per violenza e atti persecutori nei confronti della moglie e dei due figli in tenera età, trovati in casa terrorizzati per avere assistito all’ultima sfuriata del loro papà che ha colpito la mamma con un pugno e, per dispetto, le ha bruciato gli abiti conservati nell’armadio.
Le grida della donna e dei bambini hanno indotto i vicini di casa a dare l’allarme e a telefonare agli agenti del commissariato che sul posto hanno fermato il marito violento e sequestrato un flacone vuoto di acetone (usato come liquido infiammabile), un accendino e diversi abiti bruciati dal fuoco.
Lui ha minimizzato, parlando di una banale lite tra coniugi. Lei, invece, ha deciso finalmente di parlare e ha raccontato ai poliziotti il suo calvario che durava da anni. Accompagnata in ospedale, è stata medicata e dimessa. Guarirà in una decina di giorni.
All’origine dei ripetuti atti di violenza ci sarebbero un ingiustificato sentimento di gelosia e un ossessionante senso di possesso verso moglie e figli.
I pm Fernando Asaro e Lara Seccacini hanno disposto il trasferimento in carcere dell’uomo, che risulta avere precedenti per reati contro il patrimonio.
La polizia, in un suo comunicato, ha rivolto alla città l’invito “a denunciare qualunque episodio di violenza subita in particolare in ambito familiare o di convivenza, al fine di arginare tempestivamente il reiterarsi di questo fenomeno criminale prima che degeneri in atti di più gravi conseguenze”.