A Caltanissetta e in provincia la Polizia ha sospeso 12 centri scommesse con marchio StanleyBet, Malta in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Catanzaro che prevede anche il divieto temporaneo di esercitare, in tutta Italia, l’attività di esercizio e raccolta di scommesse sportive.
Oscurate 12 insegne nel Nisseno del noto marchio di scommesse
L’operazione di sequestro preventivo eseguita sul territorio nazionale in provincia di Caltanissetta ha interessato l’oscuramento d’insegne e loghi di dodici attività di esercizio di raccolta scommesse sportive. La Divisione polizia amministrativa della Questura e il commissariato di pubblica sicurezza di Gela hanno eseguito il provvedimento rispettivamente nei confronti di tre esercizi operanti a Caltanissetta e tre nel comune di Gela. Analoghi provvedimenti sono stati eseguiti dai militari dell’Arma dei Carabinieri nei comuni di Serradifalco, Mussomeli, Campofranco, Vallelunga Pratameno, Riesi e Butera per un totale di sei esercizi di raccolta scommesse.
Le ipotesi investigative sulla società
L’ipotesi investigativa all’origine del sequestro è che la società Stanleybet abbia raccolto in Italia scommesse su eventi sportivi e di altro tipo, utilizzando sia proprie sedi che imprese indipendenti, senza alcun titolo concessorio dei Monopoli di Stato e senza la prescritta licenza rilasciata dal Questore, commettendo così il reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Secondo gli investigatori i titolari delle attività pur essendo consapevoli di non poter accettare scommesse, hanno ugualmente proseguito nella loro attività, operando come ricevitoria fisica e continuando a non versare l’imposta unica sulle scommesse.
Centro scommesse autorizzato ma con giocate illegali per evadere il fisco
Nei giorni scorsi stangata per il gestore di un centro scommesse che utilizzava un sito straniero per evadere il fisco. Dovrà pagare 130 mila euro di sanzioni più il dovuto per l’imposta evasa per tutte le giocate illegali effettuate. Il blitz in una struttura di Canicattì, nell’Agrigentino.
Operazione di controllo a tappeto
I funzionari dell’agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Palermo e di Agrigento, nell’ambito delle azioni di contrasto al gioco illegale, hanno effettuato una significativa attività di controllo nella cittadina di Canicattì, nella provincia agrigentina. Malgrado un centro scommesse fosse adibito a punto di raccolta con un concessionario autorizzato e munito di regolare licenza della questura, il gestore effettuava le giocate su un altro sito online estero, risultato illegale sul territorio nazionale.
Il raggiro per l’evasione delle imposte
Nel corso dei controlli è stato accertato che i tagliandi delle scommesse venivano stampati con la stessa carta termica e la stampigliatura del concessionario legale, ma il totalizzatore delle giocate, in quanto ubicato all’estero, consentiva al titolare dell’esercizio di evadere l’imposta sulle scommesse dovuta in Italia. Allo stesso tempo, grazie alla disponibilità di un palinsesto di gare sportive più ampio di quello legale dell’agenzia dei Monopoli, riusciva a raccogliere le scommesse anche per altri eventi di gioco.
Sanzioni amministrative ed evasione
Oltre alle sanzioni amministrative applicate per 130 mila euro, il responsabile del centro scommesse dovrà sostenere anche il pagamento dell’imposta unica evasa sulle giocate riscontrate nel corso dell’attività ispettiva.
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