i fatti a caltanissetta, sequestrata la cartella clinica

Morto in ospedale dopo intervento chirurgico all’aorta, i familiari presentano esposto

E’ stato presentato un esposto denuncia alla questura di Caltanissetta dai familiari di Lino Lacagnina, il giornalista nisseno di 74 anni morto venerdì scorso all’ospedale Sant’Elia all’indomani di un intervento di riparazione per il trattamento di un’aneurisma dell’aorta addominale. Un’operazione delicatissima durata circa 8 ore e dall’elevato rischio clinico.

Poliziotti sequestrano la cartella clinica

Ieri pomeriggio i poliziotti della Squadra Mobile hanno sequestrato la cartella clinica. La salma, dopo la fine dei funerali, è stata riportata nell’obitorio del Sant’Elia.

Un altro decesso durante intervento chirurgico al Sant’Elia

Sono 14 gli indagati – nove medici e cinque infermieri dell’ospedale Sant’Elia – per la morte di Antonella Geraldi, la 53enne nissena deceduta durante un intervento chirurgico. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto. Il 12 gennaio è stata eseguita l’autopsia, così come disposto dal pm Dario Bonanno.

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La denuncia presentata dai familiari

La denuncia era stata presentata dai familiari di Antonella Geraldi, morta il 6 gennaio scorso. La donna era arrivata il giorno prima all’ospedale in preda a forti dolori addominali. Dopo essere stata sottoposta ad accertamenti era stata eseguita una prima tac e una radiografia all’addome e successivamente era stata ricoverata in Chirurgia. I medici, secondo il racconto dei familiari, avevano comunicato che sarebbe stata operata il 5 pomeriggio ma ciò non sarebbe avvenuto.
La cinquantatreenne è stata sottoposta a intervento chirurgico l’indomani pomeriggio.

Il decesso durante l’operazione all’addome

Durante l’operazione all’addome si sarebbero verificate delle complicanze e la paziente è deceduta. Il marito, assistito dagli avvocati Giuseppe Panepinto e Massimo Dell’Utri, e i figli assistiti dagli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, chiedono di fare luce sul decesso.

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La ricostruzione dei parenti

Questo quanto ricostruito dai parenti: il 5 gennaio la donna, che stava male da diverse ore, in piena notte, in preda a un forte dolore addominale, ha chiesto al marito di accompagnarla in ospedale. Giunta in pronto soccorso poco dopo le 3 di notte, è stata visitata, sottoposta a terapia e a tutti gli esami del caso per capire la causa del dolore addominale. Visto il quadro clinico e i risultati degli esami è stata effettuata una prima tac in mattinata dalla quale sarebbe emersa un’occlusione intestinale.
I medici del pronto soccorso, che si sono subito accorti dell’importanza del caso, hanno chiesto la consulenza chirurgica per il ricovero immediato. Poco dopo le 15 la paziente è stata ricoverata nel reparto di Chirurgia. Alla paziente sarebbe stato detto che nel pomeriggio sarebbe stata già sottoposta a intervento ma così non è stato.
I chirurghi, infatti, sempre secondo quanto ricostruito dai parenti, avrebbero rinviato l’operazione al giorno successivo di pomeriggio.

La morte

Il 6 gennaio in mattinata è stata eseguita una nuova tac e nel pomeriggio Antonella Geraldi è stata sottoposta a intervento. Ma la donna è morta mentre si trovava sul tavolo operatorio e i medici in sala non hanno potuto fare nulla per salvarla. Adesso i familiari della donna vogliono capire perché si è tardato così tanto ad eseguire l’intervento.

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