L’indagine che vede indagato l’imprenditore Antonello Montante per concorso esterno in associazione mafiosa è ancora aperta.
Circostanza che è emersa oggi nel corso dell’udienza del processo sul Sistema Montante che si svolge in abbreviato a Caltanissetta.
La procura, lo scorso ottobre, aveva chiesto l’archiviazione per il reato di concorso esterno.
Nel corso della sua requisitoria al processo sul Sistema Montante, che si svolge in abbreviato a Caltanissetta, il pm Maurizio Bonaccorso ha trattato le posizioni di Diego Di Simone, responsabile della security di Confindustria e di Marco De Angelis, funzionario della questura di Palermo.
Entrambi sono accusati di avere rivelato notizie riservate grazie all’accesso abusivo della banca dati dello Sdi. Secondo l’accusa, Montante avrebbe cercato di ottenere notizie riservate sui profili di alcune persone di suo interesse.
In media sarebbero stati effettuati nove accessi abusivi ogni tre mesi per un arco di 7 anni per cercare informazioni anche su alcuni collaboratori di giustizia, sull’ex presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, parte offesa e parte civile, e il magistrato ed ex assessore regionale Nicolò Marino.
Oggi è emerso anche che la circostanza secondo cui il giornalista nisseno Giampiero Casagni avrebbe messo una microspie nella sede di Confindustria sarebbe solo un’illazione.
La requisitoria dei pm proseguirà il 16 aprile quando verrà esaminata la posizione dell’ex capocentro della Dia nissena Gianfranco Ardizzone.
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