Il vice direttore dell’Aisi, (Agenzia informazioni e sicurezza interna), Valerio Blengini, è indagato dalla Procura di Caltanissetta per false informazioni al Pm nell’ambito di un’inchiesta nata a conclusione del processo al cosiddetto ‘sistema Montante‘ sull’ex leader di Confindustria Sicilia, Antonello, condannato a 14 anni di reclusione dal Gup Luparello. Lo riporta il quotidiano La Sicilia oggi in edicola.
Era stato il Gup a fine processo celebrato col rito abbreviato a disporre la trasmissione degli atti ai Pm per valutare le posizioni di Blengini e del suo superiore, Mario Parente. Mentre per il vice direttore dell’Aisi la Procura di Caltanissetta ha emesso un avviso di conclusione indagine, per il capo dei servizi segreti civili ha disposto la trasmissione degli atti per competenza alla Procura di Roma.
Al centro dell’inchiesta dei magistrati nissena la deposizione di Blengini sull’incontro con l’allora questore di Caltanissetta, Bruno Megale, al quale chiese notizie sul colonnello dei carabinieri Pino D’Agata, a processo col rito ordinario: per sapere se fosse indagato, secondo l’accusa, per valutare l’opportunità di trasferirlo in Sicilia, secondo il vice direttore dell’Aisi. Megale non rispose e scrisse una relazione sull’accaduto.
Montante, oltre alla condanna già comminata, è indagato in altri due procedimenti l’ultimo dei quali per riciclaggio. L’indagine nascerebbe dal ritrovamento di una pen drive durante una perquisizione nella casa dell’imprenditore i cui dati erano stati parzialmente cancellati ma che contiene nomi e cifre al vaglio degli investigatori.
Si tratterebbe di una delle decine di pen drive che Montante tentò di distruggere prima di aprire la porta alla polizia che andava a casa sua. Secondo quanto scrive l’edizione di Palermo del giornale La Repubblica questo ritrovamento aprirebbe un altro fronte di indagine oltre alla vicenda delle talpe.
Intanto resta alla pm nissena Claudio Pasciuti il fascicolo sull’inchiesta definita Montante bis dopo che il pm Maurizio Bonaccorso ha chiesto la revoca dell’assegnazione al procuratore capo Amedeo Bertone che l’ha accolta. Questa porzione dell’inchiesta sull’ex paladino dell’antimafia riguarda i suoi rapporti con politici, imprenditori: vi sono 10 indagati.