I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Gela hanno operato, nei giorni scorsi, il sequestro di un ingente quantitativo di merce pericolosa e non sicura che stava per essere immessa sul mercato. Si tratta del più rilevante sequestro operato nella provincia nissena negli ultimi anni.
Infatti, sono più di 1 milione e mezzo gli articoli, già esposti e pronti per essere venduti, trovati dalla Guardia di Finanza e sequestrati nel corso dei controlli effettuati nei confronti di due esercizi commerciali gestiti da soggetti di nazionalità cinese, risultati essere anche distributori, per l’intera regione Sicilia, di giocattoli, articoli di abbigliamento e prodotti elettronici.
I due operatori economici, uno dei quali già gravato da precedenti specifici per analoghi fatti, non sono stati in grado di esibire alcuna documentazione amministrativa che giustificasse la legittima provenienza della merce presente all’interno dei locali di vendita e sono stati segnalati alla competente Camera di Commercio per l’irrogazione delle sanzioni amministrative.
Tra i prodotti elettronici sequestrati figurano prevalentemente luci per decorare gli alberi di Natale, in particolare faretti led e luminarie dai diversi colori e raffiguranti immagini natalizie di diverso tipo. Questi prodotti, sebbene dotati di marcatura CE, sono risultati sprovvisti delle informazioni perentorie previste dal Codice del Consumo.
Gli articoli sequestrati, infatti, erano mancanti delle indicazioni obbligatorie concernenti i materiali utilizzati per la fabbricazione nonché delle avvertenze in grado di informare i consumatori circa le corrette modalità di utilizzo o su eventuali rischi connessi ad un uso improprio. Sequestrate anche alcune stufe alogene e numerosi giocattoli, sempre privi dei requisiti di sicurezza.
L’intervento portato a termine dai finanzieri gelesi nell’approssimarsi delle festività natalizie, cui vanno aggiunti gli ulteriori controlli eseguiti dagli altri Reparti del Corpo in questa provincia, testimonia l’impegno del Corpo nel contrasto alla filiera dell’economia illegale – tenuto conto che la commercializzazione di quanto sequestrato avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro – ed ha scongiurato il verificarsi di situazioni di potenziale pericolo dovute, soprattutto, all’utilizzo di prodotti elettrici non a norma, principale causa di incendi domestici e di danneggiamenti a cose e persone.