Il Partito Democratico siciliano perde pezzi. E’ Federica Giorgio, a rassegnare le dimissioni da tutti gli organismi di partito che mi vedevano impegnata in qualità di segretaria del Circolo centro Storico di Caltanissetta, di componente della Segreteria e Direzione Provinciale di Caltanissetta ed in ultimo (non per importanza) in qualità di componente dell’assemblea Nazionale.
Le dimissioni dopo il malumore
“Dopo aver manifestato il nostro malumore – dice in una nota – in merito alle decisioni non condivise con la base del partito, non abbiamo volutamente commentato l’esito delle primarie perché volevamo capire meglio quale fosse lo scenario futuro sulla base delle dichiarazioni del Segretario Letta. E non intendiamo farlo adesso, perché nella confusione non avrebbe senso. Speravamo anzi di poter aprire un dibattito interno, per modificare alcuni “atteggiamenti” all’interno del partito”.
Serve riflessione profonda
Le dimissioni, spiega la Giorgio, sono “un mezzo per poter avviare una riflessione profonda che possa servire a cambiare rotta e che non venga lasciato nel dimenticatoio, perché il disagio c’è ed è noto a tutti, anche se non lo si vuole ammettere”. “Speravamo di essere chiamati – aggiunge – per avviare una discussione seria, e anche di essere giudicati dagli organi di garanzia, cosi come ci era stato preannunciato, se fosse servito a dialogare, lo avremmo preferito al silenzio assordante cui assistiamo.
Un malessere che dura da mesi
“Da più di due anni manifesto il mio malessere, ma purtroppo non è stato recepito nella maniera corretta, o forse semplicemente non interessava. Ho tirato troppo la corda e adesso mi trovo a un punto di non ritorno. Sono Molto dispiaciuta, e per me rappresenta in un certo senso una sconfitta, perché il partito Democratico per me è stata una scuola, anche di Vita e non lo dimenticherò mai, e nei confronti di alcuni componenti più di altri, sarò sempre riconoscente, pur avendo la consapevolezza che la mia visione si discosta sempre più da quella che una volta ho considerato la mia casa. Spero tanto che il Partito ritorni ad essere un luogo di confronto e di crescita per i territori e per tutti coloro che scelgono di fare politica per passione e non per mestiere”.
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