Lo annuncia l’infettivologo Giovanni Mazzola al VII Congresso Simit

Long-Covid, all’ospedale Sant’Elia uno staff per trattarne gli effetti

All’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta si sta definendo la composizione di uno staff plurispecialistico in grado di occuparsi dei pazienti con long covid. L’annuncio è di Giovanni Mazzola, direttore dell’unità operativa complessa di Malattie Infettive della struttura ospedaliera nissena, durante il XII congresso regionale della Simit (Società Italiana (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali).

“Il management del post covid – osserva Mazzola – non può che essere interdisciplinare in ragione del fatto che c’è un coinvolgimento di tutti gli organi. L’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta è in fase avanzata di composizione di uno staff plurispecialistico che possa occuparsi di pazienti con long covid, con una serie di disturbi e che hanno quindi necessità di essere trattati non soltanto dal punto di vista terapeutico ma anche dal punto di vista psicologico e quindi riabilitativo”.

Cosa è la sindrome da long covid

Durante la sua relazione, il primario infettivologo Giovanni Mazzola ha illustrato cos’è la sindrome da long covid. “Sostanzialmente i pazienti continuano ad avere i sintomi della malattia da Covid-19 nonostante siano guariti virologicamente cioè nonostante non abbiano più il virus in corpo continuano ad avere gli effetti di questo virus e sono degli effetti anche importanti, sia per quanto riguarda l’apparato cardiovascolare, sia per quanto riguarda l’apparato polmonare, sia per quanto riguarda il sistema nervoso centrale”.

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“Pazienti possono manifestare depressione”

Sono molteplici le problematiche. E spiega: “I pazienti possono manifestare depressione, oppure sindrome post traumatica da stress, disturbi del sonno, possono avere necessità persistente di ossigenoterapia anche dopo la dimissione dall’ospedale, o tachicardia come nel caso della disfunzione cardiaca. I pazienti che sono stati in terapia intensiva hanno anche una maggior probabilità di avere effetti da covid-19, cioè la fibrosi polmonare, la stanchezza protratta per atrofia muscolare o altre patologie che si possono contrarre durante il ricovero in Rianimazione anche per l’allettamento prolungato”.

Sui sintomi psicosociali

Continua Mazzola: “Le persone che hanno sviluppato il Covid-19 in maniera asintomatica ragionevolmente non hanno sintomi post covid se non quelli psicosociali, cioè quelli dovuti al coinvolgimento del sistema nervoso centrale in ambito di depressione o ansia. Ma sono stati registrati alcuni casi di paucisintomatici che poi hanno avuto persistenza di disturbi anche nel post malattia”.

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Anche la perdita dei capelli

“Tra gli effetti del Covid-19 anche la perdita dei capelli. Il sistema di aggressione del virus al nostro corpo è sempre lo stesso cioè sostanzialmente è un sistema di infiammazione cronica che raggiunge tutti gli organi e apparati e anche il cuoio capelluto, ma ci possono essere anche casi di alopecia di tipo psicologico, che quindi non hanno una correlazione diretta col virus ma che sono conseguenza della malattia. Uno dei tanti motivi per cui la vaccinazione è raccomandata è proprio per il fatto che chi contrae il covid poi rischia di avere una patologia persistente da long covid di cui non si conosce esattamente quando sarà la fine, cioè quanto durerà, e quanto inciderà sulla qualità della vita delle persone”.

Premiati cinque giovani medici ricercatori

Cinque giovani medici ricercatori siciliani sono stati premiati con una targa e una borsa di studio da mille euro nell’ambito del XII congresso della Simit. Si tratta di Claudia Gioè e Alice Annalisa Medaglia, dell’Università degli Studi di Palermo Policlinico, Laura Todaro e Edo Campanella dell’Azienda ospedaliera Arnas Garibaldi di Catania e Alessandra Bellavia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.

I giovani ricercatori hanno presentato studi, in italiano e in inglese, in tema di Covid, Hiv, sifilide e tubercolosi.

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