Piovono proteste dopo che ieri il governo regionale ha annunciato la localizzazione dei due termovalorizzatori che sorgeranno in Sicilia. I due impianti sorgeranno a Gela nel Nisseno e a Pantano D’Arci, un quartiere di Catania. È stata chiusa la gara, come ha annunciato ieri il presidente della Regione Nello Musumeci, e dei sette progetti presentati, ne sono stati scelti due per poco più di un miliardo di euro. Non ci sarà un impianto a Palermo, come ipotizzato un anno fa al momento dell’indizione dei bandi. Più in generale, la Sicilia Occidentale dovrà fare base sulla struttura che sorgerà a Gela.
E proprio su gela scatta la protesta
Non ci stanno però i deputati regionali del Movimento 5 stelle che annunciano battaglia contro il progetto dell’impianto che dovrebbe sorgere a Gela. “Gela e i gelesi non sono la pattumiera di Musumeci e della sua sgangherata maggioranza. Annunciare a pochi mesi dall’elezione la costruzione di un inceneritore nella città del Golfo è penoso? In una città dove mancano, strade, ospedali, acqua e agricoltura, Musumeci pensa all’affaire rifiuti. Noi lo impediremo strenuamente. “Inceneritori? Mai, men che meno a Gela”. Queste le parole di Nuccio Di Paola e Ketty Damante.
All’Ars la mozione per stoppare i progetti
Il gruppo parlamentare del M5s ha anche presentato una mozione a firma Giampiero Trizzino, che prevede la ‘Sospensione delle iniziative tendenti alla realizzazione d’inceneritori dei rifiuti. “Per Musumeci – aggiungono i deputati grillini – l’unica città sacrificabile è sempre Gela e i gelesi sempre cittadini senza dignità. Studi, anni di programmazione, piani di risanamento, istituzioni di aree protette, aree SIN e vincoli ambientali vari, e poi arriva Musumeci e ci fa questo bel regalo. A Militello i cavalli e a Gela la munnizza… Vediamo se i gelesi hanno compreso il danno che hanno fatto a loro stessi votando il centrodestra nelle scorse elezioni regionali”.
Le proteste degli ambientalisti “Scelta scellerata”
L’annuncio di Musumeci ha anche scatenato la protesta degli ambientalisti. Per Legambiente per voce del presidente Gianfranco Zanna “La scelta di Musumeci di volere gli inceneritori è scellerata e insostenibile, per l’ambiente e per le tasche dei siciliani. Come per quelli di Cuffaro, alla faccia della rottura con il passato, faremo di tutto per fermarli”.
Barbagallo “Scelta termovalorizzatori fuori tempo”
“Al vetero fascista Musumeci, riguardo ai termovalorizzatori in Sicilia, dico che il sindaco di Roma Gualtieri definito post comunista, ha utilizzato, a differenza sua, uno strumento democratico a lui sconosciuto: la concertazione. Il Pd non ha nessun pregiudizio sui termovalorizzatori. Ma più volte abbiamo illustrato gli errori di fondo di una scelta che arriva, ormai fuori tempo massimo e senza alcun confronto. Mentre il governo del nulla si è arrovellato per tutta la legislatura su un piano rifiuti vuoto e inutile”. Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che il governatore siciliano ha deciso di realizzare due termovalorizzatori in Sicilia, uno nel Catanese e il secondo nell’area industriale di Gela.
“Al Governo, anche con una interrogazione a mia firma e senza alcuna risposta – spiega Barbagallo -, abbiamo fatto presente che vi sono elementi di incompatibilità ambientale per il sito di Pantano d’Arci, nel Catanese, in cui si intende realizzare un impianto di compostaggio. Desta inoltre perplessità anche l’area di Gela. A proposito di concertazione e di improponibili paragoni con Gualtieri, avanzate da Musumeci: il confronto su un tema delicato come questo avrebbe dovuto suggerire a Musumeci cautela e dialogo. E non l’ennesimo annuncio a pochi mesi dalle elezioni regionali”.
Cisl Catania, “Termovalorizzatore? Non si può dire sempre no”
“Non si può dire sempre no: siamo d’accordo sui termovalorizzatori, ma va ridiscussa tutta la filiera del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta al compostaggio e al riutilizzo delle materie prime”. Lo afferma Maurizio Attanasio, segretario della Cisl di Catania, l’annuncio del presidente Musumeci sull’idoneità di due progetti di impianto, uno per la Sicilia occidentale uno per quella Orientale.
“Le continue emergenze in cui versano le discariche, compresa l’attuale, e l’allarme sanitario che ne scaturisce – aggiunge – sono anche figlie di anni di ‘no’, spesso pregiudiziali, alla realizzazione di qualsiasi impianto. Ora è il momento di dire ‘sì’, anche perché ci sono soluzioni innovative già in funzione sia in altre grandi regioni italiane sia in alcune capitali europee. Certo, quella dei termovalorizzatori resta comunque una soluzione parziale della questione rifiuti, ma c’è bisogno di confrontarsi sulla loro gestione, dalla raccolta allo scarto di materie riutilizzabili, fino alla produzione di bio-energia, per definire ciò che andrà davvero a finire dentro l’impianto. Ma – conclude il segretario della Cisl catanese – occorre superare la stagione delle discariche che oltre a rappresentare un danno ambientale e un ‘business’ non sempre chiaro, non consentono un riutilizzo adeguato dei rifiuti conferiti e sepolti dalla terra”.
Commenta con Facebook