“Il territorio di Caltanissetta ha un triste primato, quello di essere in coda tra le province siciliane e invece qui le potenzialità sono tante. Abbiamo il dovere, non tanto di inseguire i miracoli, ma di valorizzare quello di cui già disponiamo, come il Cefpas”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, parlando con i giornalisti a Caltanissetta, al Teatro Regina Margherita, a margine della presentazione del progetto di sviluppo e riqualificazione del Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del Servizio sanitario.
“Siamo alle prese – ha proseguito il governatore – con un progetto ambizioso che non soltanto rimette Caltanissetta al centro di un protagonismo a livello nazionale, di cui ha assolto bisogno, ma che può determinare certamente una ricaduta in termini economici. È uno stimolo per riaccendere la fiaccola della speranza perché se tutti ci iscriviamo al partito della rassegnazione, la partita è persa ancor prima di cominciarla”.
“Il cuore dell’Isola – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – è la Sicilia centrale. Rilanciare il Cefpas, l’alta formazione, significa fare un investimento in conoscenza. L’auspicio è che da questa rinascita del Centro possa emergere un vero e proprio campus per metterlo a disposizione dei giovani che vogliono formarsi. Una struttura rigenerata in grado di avviare una contaminazione positiva che in questa parte della Sicilia mancava. Insomma, siamo pronti ad accogliere una vera e propria svolta”.
L’esponente del governo Musumeci, parlando con i giornalisti dei temi legati alla pandemia ha sottolineato: “Non possiamo più permetterci di non affrontare il tema del biocontenimento. Il Cefpas, in questo senso, svolgerà un ruolo di formazione e assistenza anche attraverso le proprie sedi decentrate”.
“Attorno al Cefpas di Caltanissetta c’è una visione di presente e futuro, perché oggi disegniamo nell’area centrale della Sicilia e per la sanità regionale un asset strategico di sviluppo, di formazione e conoscenza in partenariato con gli ordini professionali, le aziende sanitarie e il sistema sanitario. Con questo intervento e grazie agli investimenti decisi e alla condivisione della progettualità della governance del Cefpas, la Regione colma un vuoto che aveva penalizzato fortemente questa parte del territorio nell’accesso ai servizi e che, diversamente dalle città metropolitane, era fuori dalla rete formativa universitaria” ha sottolineato Ruggero Razza.
Razza ha infine annunciato che “presto inizieranno i corsi di Medicina generale all’università della Sicilia centrale Kore di Enna. Successivamente, il presidente della Regione, accompagnato dall’assessore alla Salute e dal direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone, ha visitato il plesso ‘Dubini’ che ospita una delle centrali operative regionali del 118. A seguire anche un sopralluogo nel Parco della struttura, recentemente riqualificato con piante officinali e altre colture.
Il Direttore del Cefpas Roberto Sanfilippo, ha rappresentato l’impegno del presidente Musumeci e dell’assessore Razza
per la fiducia e l’attenzione che il Governo ha dedicato al Cefpas e al territorio nisseno con il potenziamento dei servizi e delle strutture del Centro, ha illustrato il progetto di riqualificazione che parte anzitutto dall’integrazione con il sistema sanitario regionale, supportando le Aziende ospedaliere nei servizi di prevenzione e cura della popolazione. Sanfilippo ha evidenziato la peculiarità nei settori della formazione e della ricerca del Cefpas, tra i quattro poli d’eccellenza scientifica che operano in Italia. “Il Cefpas non è solo una struttura di supporto al sistema sanitario della nostra regione, ma la sua presenza nell’area centrale della Sicilia lo rende uno strumento dell’economia cittadina che punta ad estendere l’asse formativo attuale di assistenza alle aziende sanitarie con quattro nuove mission che guardano alla formazione, all’innovazione e alla ricerca, alla sicurezza e alla prevenzione e all’internazionalizzazione”.
Il Direttore Roberto Sanfilippo ha quindi parlato dei nuovi target del Cefpas, che su input della Regione Siciliana gestirà la Scuola di Medicina Regionale destinata alla formazione dei medici in possesso di abilitazione all’esercizio professionale e non ancora specializzati. “Un percorso di crescita reso possibile grazie alla preziosa intesa con gli Ordini professionali delle città metropolitane siciliane nelle quali ricadono le facoltà universitarie di Medicina e Chirurgia”.
Il Cefpas, nell’ottica di promozione internazionale della formazione, ospiterà anche la Euro Mediterranean school of health security dedicata allo sviluppo delle competenze nella prevenzione e promozione della salute pubblica con particolare riguardo alle politiche di immigrazione. L’innovazione sarà uno degli obiettivi del nuovo Cefpas, che grazie allo stanziamento regionale di 4 milioni di euro potenzierà il Centro Mediterraneo di Simulazione (Cemedis), che consentirà agli operatori sanitari di simulare sugli ologrammi l’intervento clinico.
“Si tratta di un progetto all’avanguardia in Italia sul tema della realtà aumentata virtuale nella medicina, come accade in altre poche realtà all’estero – ha commentato soddisfatto Sanfilippo -. Questo è ciò che si fa oggi in uno dei padiglioni e che sarà attivato anche nelle altre strutture del nostro Centro perché rappresenta una nuova dimensione nello scenario formativo hi-tech. Il governo ha voluto sfruttare molto le potenzialità del Cefpas, investendo molto sulla digitalizzazione. In quest’ottica, già da settembre, il Centro sarà parte attiva nei percorsi di amministrazione e salute digitale al servizio della rete sanitaria e dei cittadini, facilitando l’accessibilità e la consultazione delle cartelle cliniche e la prenotazione delle visite specialistiche”.
Il rilancio del Cefpas passa anche dalla sostenibilità ambientale, con un importante intervento sui 14 padiglioni con un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro che renderanno le strutture del Centro maggiormente efficienti contro gli sprechi energetici e in grado di produrre energia rinnovabile che lo renderà autosufficiente, secondo le attuali normative e in linea con gli obiettivi di Agenda 2030.