“La Sicilia è diventata un vero e proprio far west per i clandestini, quasi tutti tunisini e, fra questi, moltissimi con precedenti penali o già espulsi in precedenza dal nostro Paese. Arrivano a centinaia ogni giorno, mandando al collasso le strutture di prima accoglienza, costringendo operatori e forze dell’ordine a turni massacranti, e non rispettano nemmeno gli obblighi di quarantena prescritti dalle normative anti-Covid. I casi di positività al Coronavirus sono molteplici e le fughe di soggetti potenzialmente positivi dai centri, ormai quotidiane, aggravano ancor più una situazione già drammatica e indegna di un Paese civile”.
È quanto dichiarano gli onorevoli della Lega, Stefano Candiani, segretario regionale per la Sicilia e Francesca Donato, membro del Parlamento Europeo eletta nelle Isole.
“La sicurezza, la salute, il lavoro dei Siciliani – aggiungono Candiani e Donato – sono pesantemente sotto attacco per colpa delle scellerate politiche di accoglienza condotte dal governo Conte, che costano milioni di euro ai nostri cittadini ed agli immigrati regolari, i quali tutti sono esasperati e disperati di fronte alla deriva socioeconomica in cui sono intrappolati”.
“A fronte di tale emergenza, che il ministro Lamorgese si rifiuta di riconoscere – ribadiscono l’eurodeputato Donato e il segretario regionale Candiani – i siciliani non accetteranno ulteriori misure restrittive anti-covid a causa dei nuovi cluster di positivi fra i migranti clandestini sbarcati sulla nostra Isola, e tutti i danni economici che la Regione e l’intero Paese stanno subendo a causa della follia politica di questo governo dovranno, da quest’ultimo, essere risarciti fino all’ultimo centesimo”.
“Se poi le tensioni che già si avvertono sul territorio esploderanno e si arriverà a rivolte e conflitti sociali, le dimissioni del Ministro dell’Interno e dell’esecutivo tutto dovranno essere immediate, e ci aspettiamo che il Presidente Mattarella intervenga con forza per garantirle a tutela della propria terra originaria e della nostra Repubblica”.
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