- Operazione antimafia ‘La bella vita’ a Caltanissetta
- Scoperto giro di estorsioni e spaccio di droga per ‘sostenere’ le casse dei clan
- Sette arrestati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa dedita alla commissione di estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti
Operazione antimafia contro Cosa Nostra nel Nisseno da parte dei poliziotti della Squadra mobile a seguito della richiesta avanzata dalla Dda. Arrestate 7 persone, indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso dedita alla commissione di estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti. Uno degli arrestati è il reggente di cosa nostra a Caltanissetta.
Ricostruite le gerarchie mafiose
Ricostruito il gruppo mafioso, facente capo a uno degli arrestati che è riuscito a rinvigorire il sodalizio, riorganizzando la famiglia mafiosa di Caltanissetta. L’attività d’indagine ha permesso agli investigatori di rilevare come lo stesso abbia assunto un ruolo di primo piano a causa del vuoto di potere determinato dall’assenza di uomini d’onore per via delle numerose carcerazioni degli ultimi anni e del pentimento di alcuni storici sodali. Facendo sfoggio del suo strapotere delinquenziale, si è speso costantemente per il reperimento di denaro necessario per il sostegno della carcerazione dei detenuti mafiosi.
Sodalizio dedito a estorsioni
Le richiesta di pizzo avvenivano ai danni d’imprenditori nisseni. Tutti i sodali hanno operato secondo schemi mafiosi tradizionali, riducendo i contatti tra loro, organizzando incontri in aperta campagna, scambiando tra loro i “pizzini” di provenzaniana memoria, nella convinzione di poter così eludere le attenzioni investigative da parte della Polizia.
La mafia alla vecchia maniera
Il ruolo di capo dell’organizzazione mafiosa riconosciuto all’arrestato sul territorio è stato desunto da innumerevoli episodi quali, ad esempio, la richiesta d’intervento da parte di alcuni pregiudicati nisseni che lo avevano chiamato a svolgere il ruolo di paciere; la risoluzione di controversie sorte tra due imprenditori nell’ambito delle trattative di vendita di un autolavaggio; la manifesta volontà d’inserirsi nei lucrosi settori della compravendita immobiliare, dei lavori di edilizia, dopo essersi già inserito in quello della vendita di autovetture, così da assicurarsi canali d’investimento per il riciclaggio dei proventi delle attività illecite e ottenere così guadagni in nero da destinare anche al mantenimento delle famiglie dei carcerati.
Le casse alimentata dallo spaccio di droga
La cassa dell’organizzazione mafiosa è stata foraggiata grazie all’intensa attività di spaccio attuata dallo stesso e dai suoi sodali, odierni arrestati, ed anche grazie alla tradizionale attività estorsiva, cui sono stati sottoposti diversi commercianti di Caltanissetta e provincia, cui è stato apertamente spiegato che le dazioni estorsive servivano anche per mantenere i detenuti. Nel corso dell’odierna operazione sono stati sequestrati 36.000 euro in contanti e 1 kg di cocaina.
I nomi degli arrestati
Sono Carmelo Bontempo, di 43 anni, Fabio Meli, di 43, Giovanni Puzzanghera, di 44, Francesco Zappia, di 47, Ivan Villa, di 48 anni, Daighoro Iacona, di 31, e Gino Gueli, di 32.
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