I carabinieri di Gela stanno indagando sulla morte di un imprenditore edile di Gela, “Riccardo” Rocco Greco, di 57 anni, giunto in ospedale con una ferita da arma da fuoco alla testa.
L’uomo potrebbe essersi tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia negli uffici della sua azienda, alla periferia nord della città. Ma i militari stanno effettuando accertamenti, con interrogatori e rilevamenti scientifici, per verificare se si tratti davvero di suicidio.
A soccorrere Greco sarebbero stati i suoi dipendenti. Ricoverato in condizioni disperate nel reparto di rianimazione dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, l’imprenditore è deceduto dopo pochi minuti. Greco era molto noto in città per avere specializzato un ramo della sua azienda, la Cosiam, nella rimozione e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani e per essersi reso protagonista di alcune clamorose iniziative.
Nel 2008, infatti, si era barricato, con altri imprenditori del settore, sul tetto dell’edificio che ospitava l’Ato Cl2, per protestare contro una gara d’appalto della nettezza urbana assegnata ad altri e ritenuta irregolare. Nello stesso periodo aveva denunciato e fatto arrestare 11 componenti del racket delle estorsioni che lo stavano taglieggiando. Aveva fatto parte del direttivo dell’associazione antiracket e antiusura di Gela “Gaetano Giordano”.