Il Consiglio Comunale di Sommatino, in provincia di Caltanissetta, non doveva essere sciolto su iniziativa della presidenza della Regione che adesso viene condannata dal Tar al pagamento delle spese. Il Presidente della Regione Siciliana, con proprio decreto, aveva sciolto il Consiglio Comunale di Sommatino e nominato il Giovanni Cocco quale Commissario Straordinario fino alla scadenza naturale dell’Organo consiliare prevista per il 2022. Lo scioglimento era stato deciso per la mancata tempestiva approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato del Comune nisseno.
Un gruppo di consiglieri, composto da Angela Emanuela Pia Cocita, Simona Bennici, Salvatore Letizia, Giuseppe Rosario Gaetano Cigna, Daniele Pirrello e Nicola Calogero Scarlata, con il patrocinio degli Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia ha proposto ricorso al Tar contro la decisione.
I due legali hanno sostenuto che il decreto di scioglimento fosse stati quanto adottato senza osservare le modalità di previste dall’Ordinamento amministrativo degli enti locali nella regione siciliana ai sensi del quale lo scioglimento del Consiglio Comunale per mancata adozione del bilancio di previsione o di atti equiparabili è solo eventuale ed è, comunque, preceduto dalla convocazione, da parte di un Commissario nominato, di una seduta consiliare e dall’assegnazione di un termine ai consiglieri “per la necessaria approvazione che deve avvenire entro il termine massimo di 30 giorni dalla convocazione”.
“Con il ricorso – aggiungono i due legali -, è stato, inoltre, rilevata l’illegittimità del provvedimento di scioglimento in quanto adottato in assenza delle opportune garanzie procedimentali e nonostante il ritardo nell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato fosse giustificato da specifiche esigenze”. In seguito alla decisione del Tar, i Consiglieri Comunali di Sommatino si sono reinsediati nelle loro cariche. In seguito il Presidente della Regione ha revocato in autotutela il Decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Sommatino. I consiglieri di Sommatino potranno continuare ad espletare il loro mandato sino alla naturale scadenza (prevista per 2022) mentre l’Ammnistrazione regionale dovrà rimborsare loro le spese legali liquidate in 2.000 euro.
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