Anche il coordinamento regionale dei comitati No muos si mobilita per dire “no” alla guerra in Ucraina. Il prossimo 12 marzo organizzato un sit-in a Niscemi e il successivo 20 marzo a Sigonella. Organizzati pullman con partenza da Palermo, Catania e Ragusa.
“Non è una casualità”
“La recente escalation bellica in Ucraina – attacca il comitato regionale No muos – non è una casualità, ma la conseguenza naturale della competizione interimperialista per la spartizione del globo nell’esclusivo interesse di monopoli e grandi aziende. La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi ed è per questo motivo che gli imperialisti la guerra la preparano, in quanto strumento ultimo di espansione e di accaparramento di risorse e mercati. L’attacco russo all’Ucraina è l’ultimo atto di una guerra interimperialista iniziata nel Donbass 8 anni fa e che ha già fatto più di 14mila morti, risvolto delle politiche di espansione del dominio degli Stati Uniti, che dal 1993 hanno lavorato ininterrottamente per favorire l’ingresso nella Nato ai paesi dell’ex blocco orientale, ma anche risvolto delle politiche del regime oligarchico russo, tese a ricostruire zone di influenza e cuscinetto ad ovest”.
Rischio per i ceti medi
Una guerra che chiaramente non deve essere letta come lontana dall’Italia e dalla Sicilia. Anche perché si stanno cominciando a vedere i primi riflessi con l’aumento di determinati costi al consumo per via del conflitto: “Le conseguenze di questo conflitto – sostengono i No muos – investono direttamente anche le classi subalterne del nostro Paese che già ad inizio anno hanno subìto una serie di rincari pesanti rispetto ai beni di prima necessità, che rischiano di aumentare ulteriormente a causa delle sanzioni dell’Ue alla Russia, specie in campo energetico. I soldi stanziati dal governo italiano per la guerra in Ucraina (i primi 170 milioni qualche giorno fa) sono fondi sottratti alla spesa sociale che si aggiungono ai 70 milioni al giorno di spese militari”.
La Sicilia e le preoccupazioni
Il coordinamento regionale non nasconde poi le sue preoccupazioni per un coinvolgimento diretto della Sicilia e ne spiega le regioni: “La Sicilia, in particolar modo, con le numerose basi militari che costellano il suo territorio, rappresenta un fondamentale avamposto militare per i piani dell’imperialismo Usa-Nato. I droni che sorvolano i cieli ucraini partono da Sigonella e gli ordini di guerra transitano dalla stazione Muos di Niscemi. Il coinvolgimento diretto della Sicilia nella guerra in Ucraina espone il popolo siciliano al rischio concreto di ritorsioni militari senza ritorno, se consideriamo la centralità delle istallazioni militari siciliane, e in special modo il Muos, nel quadro strategico dell’imperialismo americano”.
Affare per i capitalisti
“La guerra che oggi si sta combattendo – continua la nota – altro non è che un affare goloso per i capitalisti della morte: dalle aziende produttrici di armi come la Leonardo, la Bae Systems, la Northrop Grumman Corporation, ai monopoli del petrolio e dell’energia, come Shell, Total, Gazprom ed Eni. Inoltre, è un’occasione ghiotta per gli Stati per aumentare le spese militari già in costante crescita a discapito delle spese sociali. La nostra solidarietà va a tutti i popoli del mondo vittime delle guerre e delle aggressioni di tutti gli imperialismi. Non va certo ai Governi imperialisti della Russia, dei paesi della Nato, dell’Unione europea o dell’Ucraina”.
Come aderire
Il comitato regionale No muos chiede che si dia degna accoglienza senza discriminazioni a chi fugge dalle guerre. Per chi volesse aderire e partire con i pullman organizza potrà contattare: i numeri 3458421319 o 3927955420 parte partenza da Catania; 3291296576 o 3480712536 per partenza da Palermo; 3382818189 per partenza da Ragusa.
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