Il giovane universitario marocchino che fece scattare l’allarme terrorismo al pensionato Santi Romano di Palermo e che per questo si è visto revocare permesso di soggiorno e benefici universitari ha avuto ieri un malore durante l’audizione davanti alla Commissione territoriale di Caltanissetta per il riconoscimento della protezione internazionale che avrebbe dovuto decidere sul rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di salute. E la seduta è stata sospesa. L’audizione proseguirà nelle prossime settimane.
“La sua situazione poteva peggiorare e questa crisi lo dimostra – dichiara la responsabile dell’ufficio migranti della Cgil Palermo Bijou Nzirirane, che proprio ieri aveva lanciato l’allarme sulle precarie condizioni del ragazzo – Deve essere portato in un posto dove possa essere curato. Spero che il prefetto e la commissione stessa prendano atto della situazione e adottino provvedimenti idonei a risolvere la situazione. S.M”.
“Il giovane è da 28 giorni trattenuto in una struttura non adeguata per le cure – continua – deve essere portato in una clinica, in un centro adatto per le cure psichiatriche”.
“Ieri dopo il malore, assistito dal suo legale, è ritornato al Cpr (ex Cie) di Caltanissetta. “Il ragazzo ha accusato un tremolio, delirava e manifestava chiari segni di scompenso psichico, evidenti agli occhi di tutti. Il malessere ha evidenziato che il giovane non è compensato, è in condizioni di vulnerabilità, e che la cura non è quella adeguata – dice l’avvocato Ilenia Grottadaurea – abbiamo rappresentato il fatto che è importante che venga portato al più presto in una struttura idonea- aggiunge il legale – è la cosa più urgente. L’ex Cie di Caltanissetta, il centro per il rimpatrio in cui si trova, non è adeguato per le sue condizioni di salute, che in questa situazione si stanno aggravando”.
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