“Penso ci sia una enorme difficoltà a fare emergere la verità. Non ho constatato da parte di nessuno la volontà di dare un contributo, al di là la delle proprie discolpe, a capire cosa è successo”. Lo ha detto, a margine dell’udienza del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via d’Amelio, Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso il 19 luglio 1992 commentando la deposizione dell’ex pm Nino Di Matteo. “Penso che nessuno di questi magistrati abbia capito niente di mio padre”, ha aggiunto.
“Sembra che quello che riguarda Scarantino e il depistaggio delle indagini sia avvenuto per virtù dello spirito santo. Si tende a stigmatizzare la vicenda Scarantino come un piccolo segmento di una questione più grande. Io non penso che quello di Scarantino sia un segmento così piccolo” ha aggiunto.
“Ci si riempie la bocca con la parola pool ma io di pool non ne ho visto nemmeno l’ombra – ha aggiunto – perché quando ai magistrati si chiede come mai non sapessero dei colloqui investigativi, della mancata audizione di Giammanco, cadono dalle nuvole”.
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