La prima volta che fu scritto, il 19 gennaio del 2016, quasi sembrò una bufala. Un governatore che sostiene di aver governato come ‘un angelo’ non si era mai sentito prima. Adesso lo ha rifatto. Si perchè lui, Rosario Crocetta, si sente proprio così: un angelo al governo come mai ne sono esistiti, amato dai siciliani e osteggiato solo dai disonesti.
“Sulla mia tomba, un giorno, vorrei che fosse riportata una frase tratta dal Don Chisciotte di Cervantes: ‘Siccome esco da questo palazzo nudo come sono entrato, allora forse ho governato come un angelo’, a differenza dei miei predecessori che oggi vivono in case e ville sontuose, mentre io continuo ad abitare in un appartamento in cooperativa. Rosario ero e Rosario sono”.
L’ha detto di nuovo e con maggiore dovizia di particolari il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. Stavolta lo ha fatto in un incontro nella sua Gela con sostenitori e amici, dedicato alla presentazione di un candidato gelese all’Assemblea nazionale del Pd, alle primarie di fine mese, nella lista di Michele Emiliano. L’iniziativa si è trasformata per il governatore in una ricandidatura, per acclamazione, alle regionali d’autunno.
Crocetta, incalzato anche dai cronisti, non ha risparmiato frecciate, non proprio angeliche, a nessuno: “Il Pd mi dovrà dire se ho governato bene o male. Facciamo subito un bilancio su come abbiamo trovato la Sicilia al mio insediamento e in quali condizioni la stiamo lasciando”. Criticando quanti, “guaritori e anti miracolosi non si sono fatti avanti. In Sicilia esistono problemi di povertà immensa – ha poi ammesso il governatore – ma sicuramente non ne sono io il responsabile”.
Parlando delle primarie che molti sollecitano per la scelta del candidato alla presidenza della Regione, ha avvertito: “Se qualcuno vuole riciclare gli uomini del passato, che primarie stiamo a fare? Nessuno mi potrà mai obbligare ad allearmi con uomini che ho combattuto per tutta la vita”.
Dunque Cocetta viene allo scoperto dopo aver dichiarato che si sarebbe astenuto, nella corsa alle Primarie Pd appoggiando i candidati della mozione Emiliano. Che fosse questo il suo ‘lato della barricata’ era chiarovista la presenza di Lumia e di Antoci, ma luimfino ad oggi non si era esposto. L’attenzione, quindi, in vista del 30aprile è calamitata dalle vicende del Pd e non certo dalla Finanziaria che pure entro quella data dovrà andare in porto obbligatoriamente. Come la si porterà al traguardo, questa è una storia ancora tutta da scrivere nei rimanenti quattro giorni di lavori dal 26 al 30 aprile
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