Il Comitato creditori siciliani della Cmc, il Sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, e il Vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, lanciano un appello a Stato e Regione perché trovino una soluzione rapida al dramma delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella crisi della Cmc di Ravenna, “problema che non è siciliano, ma di interesse nazionale”, e si offrono come mediatori per ottenere un incontro al massimo livello di responsabilità fra il premier Giuseppe Conte e il governatore Nello Musumeci “al fine di raggiungere un’intesa politica super partes su una soluzione tecnica già individuata”.
“Il premier Conte – si legge nell’appello – ha dichiarato che lo scopo del proprio mandato è quello di riaccendere la fiducia dei cittadini italiani nelle istituzioni. Le oltre 100 imprese siciliane creditrici da due anni della Cmc di Ravenna, i loro 2.500 dipendenti senza stipendio da molti mesi e le vaste comunità di cittadini coinvolte nei disagi creati dal mancato completamento del raddoppio della Agrigento-Caltanissetta e della Palermo-Agrigento, nonché della metro di Catania, si fidano delle istituzioni. Lo hanno dimostrato accettando, un mese e mezzo fa, in occasione della visita del premier Conte e del ministro Toninelli a Caltanissetta, di riaprire i cantieri ricevendo solo ora un minimo acconto. Le istituzioni sul piano tecnico hanno risposto e l’Anas ha completato in tempi celeri tutte le procedure per erogare un primo acconto”.
“Ora – prosegue la nota – auspichiamo che i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, di concerto con Anas e Regione, nell’ambito del tavolo tecnico attivato, individuino una definitiva soluzione tecnico-giuridica da inserire nella conversione in legge del decreto Sblocca-cantieri, che consenta il saldo in tempi brevi di tutti i crediti pregressi e il completamento in sicurezza delle opere da realizzare”.
“Purtroppo – si rileva nella nota – ai vari livelli politici, nazionale e locale, non si registra quella completa sintonia e capacità di sintesi che serve a definire una posizione condivisa. Auspichiamo la massima collaborazione per trovare una soluzione del problema. Per questo – concludono – facciamo appello alle note doti di pacatezza, saggezza, senso delle istituzioni e attenzione per i bisogni dei cittadini, costantemente espresse dai Presidenti Conte e Musumeci, perché accettino di incontrarsi, anche con la mediazione di noi che partecipiamo al quotidiano dramma di decine di migliaia di famiglie giunte ai limiti della sopravvivenza fra redditi mancati e disagi per i cantieri, e di trovare un’intesa politico-istituzionale che restituisca in tempi brevissimi a questa vasta porzione d’Italia la speranza in un futuro. Altrimenti si rischia che anche la riunione convocata al Mise il prossimo 8 maggio venga vanificata, cosa che porterebbe le imprese, stremate oltre ogni soglia di tolleranza, verso il baratro. Confidiamo sulla saggezza dei nostri interlocutori perché non finisca così e li ringraziamo in anticipo per quanto faranno”.
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