Caltanissetta

Cosa nostra voleva uccidere l’imprenditore antimafia, 29 arresti nell’operazione “Mondo opposto”

Cosa nostra preparava un omicidio, quello di un imprenditore antimafia che era assurto a questo ruolo dopo aver denunciato, anni fa, i suoi estorsori rifiutandosi di pagare. in un mondo che funziona al contrario l’imprenditore in difficoltà, ormai isolato dal gruppo di affari controllato proprio da Cosa Nostra, il delitto stava per essere eseguito ma i carabinieri lo hanno evitato.

L’operazione Mondo Opposto

Proprio da qui prende il nome l’operazione  che sii chiama “Mondo Opposto” scattata nella notte dopo che il gip ha accolto la richiesta di provvedimenti con “la massima urgenza”. L’inchiesta ha portato ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 29 persone emessa per gravi reati di criminalità organizzata.

La retata

Con questa retata, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, i carabinieri ritengono di aver disarticolato la presunta famiglia mafiosa di Niscemi, attiva su quel territorio attraverso la commissione, tra l’altro, di numerosi delitti contro la persona oltre che contro il patrimonio, nonché in materia di detenzione di armi da fuoco. Sulla famiglia i Carabinieri indagavano da tempo ma è stata l’ipotesi concreta dell’esecuzione de ddelitto a far accelerare l’operazione e gli arresti

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Il monitoraggio degli incontri e dei summit organizzativi

In particolare, è stato il monitoraggio costante delle attività degli organizzatori della famiglia a far emergere i gravi indizi ritenuti dal G.I.P. assolutamente concreti, dell’imminente esecuzione del delitto. Le intercettazioni avvenute nel corso delle indagini preliminari, mostravano chiaramente lo stato di avanzamenti del progettato e ormai quasi eseguito omicidio dell’imprenditore che, anni prima, aveva denunciato il tentativo di estorsione. La presunta esecuzione di questo omicidio è stata bloccata grazie anche all’accurato monitoraggio da parte dei Carabinieri coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta.

I reati contestati

Ma ai destinatari dei provvedimenti restrittivi della libertà sono contestati anche parecchi altri reati che vanno dal controllo del territorio attraverso le estorsioni, fino ad ogni tipo di attività tipica delle consorteria mafiose

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