“Non si spara più quanto un tempo, però ci sono segnali minacciosi che ci impongono di essere particolarmente accorti.
Pensiamo a tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni in Sicilia e in particolare nei confronti di magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine, impegnati in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata”.
Lo ha detto Lia Sava, procuratore generale di Caltanissetta, questa mattina a Pescara, a margine del Premio Nazionale Paolo Borsellino.
“Sicuramente la mafia di fronte alla quale ci troviamo è una mafia fluida – ha aggiunto Sava – più pericolosa, perché si infiltra in tutti i settori e quindi richiede delle capacità investigative molto sofisticate per cercare di individuare gli epifenomeni che poi dobbiamo andare a colpire e contrastare”.
“Falcone diceva che, ‘come ogni fatto umano, la mafia sarà sconfitta’, ma io credo che occorrano ancora tanto impegno e attenzione. Soprattutto è importante la sensibilizzazione delle coscienze e dei giovani, perché alla mafia bisogna togliere ossigeno”. Lo ha detto questa mattina a Pescara, a margine del Premio Nazionale Paolo Borsellino, il procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava, rispondendo ad una domanda su quanto sia lontano il momento della definitiva estirpazione delle organizzazioni mafiose.
“Togliere l’ossigeno alla mafia – ha sottolineato Sava – significa togliere alla mafia l’apporto che viene dalle nuove generazioni, che devono capire, anche se non hanno vissuto quello che noi abbiamo vissuto, cosa significa vivere in un ambiente con l’aria davvero pulita”.
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