Un uomo di 45 anni è stato arrestato a Niscemi per atti persecutori e tentato incendio dell’abitazione della sua ex compagna, dove vivono anche i suoi quattro figli. Dopo aver tentato di appiccare il fuoco alle porte dell’abitazione, l’uomo è stato denunciato dalla donna, grazie al supporto della Polizia. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Gela, con divieto di avvicinamento alla vittima e applicazione del braccialetto elettronico.
Ha tentato di dare fuoco alla porta
In particolare, l’uomo, residente a Niscemi, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di atti persecutori e danneggiamento seguito da incendio dell’abitazione della sua ex compagna. L’uomo, nella notte del 25 settembre, ha ripetutamente tentato di dare fuoco alle porte d’ingresso dell’abitazione dove la donna vive con i suoi quattro figli.
L’intervento della Polizia e le indagini
L’intervento tempestivo della Polizia, allertata dalla vittima tramite il numero di emergenza, ha permesso di avviare le indagini. Gli agenti della Squadra Volante e della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Niscemi hanno raccolto le prove e ricostruito la dinamica degli eventi. La notte successiva al primo tentativo di incendio, l’uomo ha nuovamente cercato di entrare nell’abitazione forzando le porte e danneggiandole, prima di fuggire all’arrivo della Polizia.
La denuncia della vittima
Grazie al supporto e alla rassicurazione degli agenti, la donna ha trovato il coraggio di denunciare i ripetuti episodi di violenza e stalking. Le sue dichiarazioni, unite alle prove raccolte durante le indagini, hanno portato all’arresto differito dell’uomo, che è stato condotto presso la Casa Circondariale di Gela.
Convalida dell’arresto
Il Tribunale di Gela ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, con l’applicazione del braccialetto elettronico. “Si ricorda che – dicono gli investigatori -, in ottemperanza al principio di non colpevolezza, le accuse sono da ritenersi provvisorie fino a sentenza definitiva di condanna”.
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