Polizia di Stato di Niscemi ha tratto in arresto un 64enne di nazionalità romena, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, con l’applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal Gip del Tribunale di Gela, per aver violato il divieto di avvicinamento all’ex compagna.
L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato condotto alla Casa Circondariale di Gela.
L’uomo precedentemente era già stato tratto in arresto nella flagranza dei reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi, minaccia e minaccia a Pubblico Ufficiale.
Gli agenti erano, infatti, intervenuti in un’abitazione del centro storico di Gela assistendo alle minacce rivolte dall’uomo alla propria compagna e nei loro stessi confronti.
La vittima, nell’occorso, aveva riferito ai poliziotti di subire da circa un anno violenze fisiche e verbali da parte del proprio compagno.
In virtù di quanto accertato, la vittima, confortata e rassicurata dagli agenti della Polizia di Stato, denunciava anche gli ultimi accadimenti, permettendo così l’arresto dell’uomo.
Le indagini sono in corso e la responsabilità, in virtù del principio di non colpevolezza, sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.
Sette persone, sei uomini e una donna, sono state allontanate dalle proprie case con divieto di avvicinamento alle vittime, a seguito di indagini condotte dai Carabinieri delle Compagnie di Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala. I provvedimenti cautelari sono stati emessi per reati di maltrattamenti in famiglia, stalking e atti persecutori ai danni di coniugi, conviventi e familiari.
Un giovane di 19 anni è stato arrestato in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Marsala per aver violato il divieto di avvicinamento ai genitori, emesso lo scorso luglio. Il giovane era già stato allontanato dalla casa familiare a seguito di episodi di maltrattamenti e atti persecutori. Dopo l’udienza di convalida, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.