Caltanissetta

A Gela tre arresti per mafia, colpo alla Stidda

La Squadra Mobile di Caltanissetta ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di tre esponenti della Stidda gelese. I tre uomini sono stati condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina, detenzione di armi e droga. L’operazione, che conclude un’indagine avviata nel 2019, rappresenta un duro colpo all’organizzazione criminale.

Le condanne definitive

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha emesso le condanne definitive per i tre membri della Stidda. Un 52enne dovrà scontare 3 anni, 4 mesi e 23 giorni di reclusione. Un 42enne è stato condannato a 2 anni, 9 mesi e 1 giorno, mentre un 56enne dovrà scontare 11 mesi e 15 giorni. Le pene residue da espiare ammontano complessivamente a oltre 7 anni di reclusione.

L’operazione “Stella Cadente” del 2019

Le condanne odierne sono il risultato dell’operazione “Stella Cadente”, condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta nel 2019. L’indagine ha permesso di raccogliere prove cruciali contro gli esponenti della Stidda, smantellando parte della loro rete criminale. L’operazione ha inferto un duro colpo all’organizzazione mafiosa, limitandone le attività illecite.

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Il ruolo degli arrestati nella Stidda

I tre arrestati sono considerati elementi di spicco all’interno della Stidda gelese. Oltre all’associazione mafiosa, erano coinvolti in attività di estorsione, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. Queste attività criminali servivano a finanziare l’organizzazione e a consolidarne il potere sul territorio. L’arresto di questi individui rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata a Gela.

Sei arresti nell’operazione antimafia Gigante, in manette anche il referente Lo Piccolo

Un’operazione antimafia denominata “Gigante” ha portato all’arresto di sei persone a Genova, tra cui Salvatore Lo Piccolo, referente delle cosche mafiose palermitane. L’operazione, condotta dalla DIA di Genova, si è concentrata su attività di traffico di droga ed estorsione. Oltre agli arresti, è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno a Palermo e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altri indagati.

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Infiltrazioni mafiose nel settore logistico genovese

L’indagine ha preso avvio da approfondimenti antimafia su alcune società del settore logistico genovese, rivelando il rischio di infiltrazioni mafiose da parte di esponenti del mandamento Tommaso Natale di Palermo. A seguito di queste scoperte, le società coinvolte sono state colpite da interdittive antimafia. L’operazione ha evidenziato come la mafia cerchi di infiltrarsi in settori strategici dell’economia, come quello della logistica, per riciclare denaro e gestire attività illecite.

Armi e droga: le scoperte dell’indagine

Nel corso dell’operazione, sono state rinvenute quattro pistole e oltre 500 proiettili, nascosti in un container in uso a una società logistica e nella disponibilità dell’imprenditore coinvolto nel traffico di droga. L’imprenditore, accusato di aver creato un’organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica, utilizzava la società logistica come copertura per le sue attività illecite.

Estorsione con minacce di morte

L’imprenditore, forte della disponibilità di armi, avrebbe minacciato di morte una persona per impedirle di vendere un immobile sulle alture di Genova. L’obiettivo era costringere la vittima a firmare un contratto di comodato d’uso a suo favore, permettendogli di trasformare l’immobile in un B&B e ricavarne profitti esclusivi. Questo episodio dimostra la pericolosità dell’organizzazione criminale e la sua propensione all’uso della violenza.

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