Armi clandestine fabbricate artigianalmente e numerose munizioni sono state sequestrate dai carabinieri a Gela nel corso di una perquisizione eseguita all’interno di un maneggio alla periferia della città, a nord del quartiere “Settefarine”.
Arrestati il proprietario, il gelese Salvatore Lauria, di 63 anni, e il nuovo gestore dell’impianto, Maurizio Zambroni, di 53 anni, di Milano, che avevano la disponibilità dell’impianto ippico.
L’operazione, eseguita dal nucleo radiomobile, con il supporto dello squadrone eliportato “Cacciatori di Sicilia” e di unità cinofile, ha permesso di scoprire, nascosti in luoghi diversi del maneggio, tubi saldati, apparentemente innocui, che opportunamente assemblati con altri pezzi meccanici dotati di percussori, si trasformavano, secondo i carabinieri coordinati dal colonnello Antonio De Rosa, in “micidiali e pericolose armi da fuoco di rapido impiego e facile occultamento”.
Sequestrati un’arma completa calibro 36 con altri tubi adattabili di diverso calibro, numerosi canne metalliche delle stesse misure e fattezze per la fabbricazione di ulteriori armi, nonché una sessantina di cartucce di vario calibro utilizzabili per le armi clandestine costruite. Durante le operazioni è stato ritirato cautelativamente un altro fucile e il relativo munizionamento, anche se regolarmente detenuti.