Passo avanti per la fondazione della Casa Museo Rosario Livatino. A quasi 30 anni dall’assassinio del giudice di Canicattì, la Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali di Agrigento ha posto un vincolo di interesse culturale sull’abitazione del magistrato ucciso dagli “stiddari” il 21 settembre 1990. Lo riporta il Giornale di Sicilia.
“La casa con i suoi ricordi, scritti autografi, foto ed effetti personali, mantenuta nel tempo nella sua originaria
integrità, grazie al provvedimento di tutela, – afferma il sovrintendente Gabriella Costantino – potrà essere preservata da
usi impropri, conservata nei suoi caratteri architettonici originari ed elevata a simbolo di legalità”.
L’auspicio della Soprintendenza di Agrigento è che l’immobile possa, in futuro, essere adibito a “Casa museo” affinché diventi “luogo pulsante per la promozione e diffusione di valori a favore soprattutto delle nuove generazioni perché possano – prosegue la sovrintendente di Agrigento – seguire l’esempio di rettitudine, correttezza e statura morale incarnato dalla figura del giudice Rosario Livatino nella sua breve e limpida vita”.
A fine gennaio, il Tar Sicilia aveva rigettato il ricorso presentato dalla proprietaria contro il decreto del dirigente generale per sottoporre a vincolo l’immobile denominato “Casa di famiglia del giudice Rosario Livatino”.
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