“Stanno uccidendo i fiumi ed anche il nostro mare!.
Ci appelliamo alle Forze dell’Ordine: FERMATELI!”.
Questo è il grido d’allarme lanciato da Mareamico Agrigento.
L’associazione ambientalista spiega: “Alcuni imprenditori disonesti del settore oleario abbandonano in natura le proprie acque di vegetazione. Queste acque reflue, derivanti dalla lavorazione dell’olio di oliva, sono 200 volte più inquinanti delle fogne.
Sono anni che Mareamico si occupa di questo problema e monitora i fiumi dell’agrigentino che, nei mesi di ottobre e novembre, si tingono di nero. L’immissione criminale di queste acque, gravemente inquinanti, sottrae l’ossigeno ai fiumi ed ai mari e distrugge l’intero ecosistema.
Non basta appellarsi a chi non ha scrupoli e continua indisturbato ad inquinare. Non basta far leva sulla coscienza ambientalista. Queste persone non ce l’hanno”.
Conclude l’associazione: “Le Istituzioni rappresentate dai sindaci dei comuni, dall’ARPA e dall’ASP debbono vigilare su queste attività, mentre le Forze dell’Ordine debbono sanzionare chi sbaglia. Questo è l’unico deterrente che porterà benefici al territorio, in modo che non venga puntualmente ed irreversibilmente danneggiato. Non bastano i servizi giornalistici ed i video di Mareamico a far da deterrente. Bisogna passare, nei casi di comprovata colpa, alle relative sanzioni amministrative e penali“.
Continua dunque l’impegno di MareAmico Agrigento a tutela dell’ambiente.
Lo scorso mese di settembre, MareAmico Agrigento è intervenuta, insieme ad alcuni volontari, per ripulire la marna di Punta Bianca ad Agrigento, imbrattata dai vandali, con vernice di vari colori, nei pressi dell’ex casermetta della Guardia di Finanza dove è stato compiuto lo scempio.
L’associazione ambientalista MareAmico ha formalizzato una denuncia contro ignoti e i carabinieri hanno avviato le indagini.
Il reato ipotizzato è distruzione o deturpamento di bellezze naturali. L’area anche se non è riserva naturale è sottoposta a vincoli di immodificabilità con decreto regionale del 2001.
MareAmico è la stessa associazione che da anni si batte per la salvaguardia della Scala dei Turchi più volte vandalizzata e deturpata. Quelle battaglie hanno portato al sequestro della scalinata naturale e adesso, si spera, ad interventi di salvaguardia.
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