Terzo barchino naufragato, nel giro di poche ore, nelle acque antistanti Lampedusa. Trentasei i migranti tratti in salvo, fra cui 8 donne e 3 minori, dai militari della motovedetta V1300 della guardia di finanza.
Recuperato anche il cadavere di una giovane donna. I sopravvissuti e il corpo della ragazza, sono stati già sbarcati a molo Favarolo. La salma è stata portata al cimitero di Cala Pisana dove le bare salgono a sette.
Procura di Agrigento apre inchiesta
La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella, ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato dopo che è stato sbarcato a molo Favarolo di Lampedusa il cadavere di un giovane migrante.
Quaranta le persone che sono state salvate, durante la notte nel primo naufragio, in area Sar italiana, dal peschereccio tunisino “Mohamed Amine” che ha recuperato anche il cadavere. Vi sarebbero circa 14 dispersi nel naufragio e sono ancora in corso le ricerche.
I sopravvissuti verranno ascoltati dai poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento che cercheranno di ricostruire cosa sia effettivamente accaduto e perché il barchino si è ribaltato ed è colato a picco.
Altro sbarco a Lampedusa, è il sedicesimo nelle ultime 24 ore
Altri 41 migranti, fra cui 7 donne e due minori, sono stati soccorsi nelle acque antistanti a Lampedusa dalla motovedetta della guardia di finanza. È stato il sedicesimo sbarco con un totale di 669 persone, a partire da mezzanotte, per la più grande delle isole Pelagie.
Il gruppo, composto da persone originarie di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Congo, Guinea, Mali, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Sud Sudan, ha riferito di essere salpato da Sfax in Tunisia alle ore 6 di domenica e d’aver pagato 1.500/2000 dinari tunisini.
“Negli ultimi giorni ci sarebbero tra le 10mila e le 20mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad”, spiega l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati secondo cui ci sono “milioni di persone sono in fuga nella regione” del Sudan. Nei gruppi giunti, nelle ultime ore a Lampedusa, anche tante donne e bambini su natanti in metallo di 6 o 7 metri, quelli che sono stati ritenuti, dalla Procura di Agrigento, “bare galleggianti” perché si ribaltano immediatamente a causa della scarsa tenuta del mare.
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