Invoca “scelte risolutive” il governatore siciliano Nello Musumeci dopo l’ennesima tragedia del mare avvenuta a Lempedusa nella notte tra domenica e lunedì. Il naufragio è costato la vita a 13 donne.
Stamattina sono riprese le ricerche dei superstiti. Un elicottero della Guardia costiera sorvola la zona della tragedia per cercare eventuali superstiti ma le speranze sono ormai ridotte al lumicino. Sono almeno 15 le persone disperse tra cui otto bambini. Mentre sono 22 i superstiti. Al momento non ci sono mezzi navali a causa del maltempo. Le condizioni meteo sono in netto peggioramento. Le tredici salme lasceranno oggi l’isola a bordo di un aereo militare. Questa mattina le bare verranno benedette dal cardinale Francesco Montenegro.
Musumeci ora fa la voce grosso contro il Governo nazionale e chiede provvedimenti per fermare quella che è una vera e propria strage e che sta trasformando il Mediterraneo in un cimitero. “La Sicilia non può continuare ad essere lasciata sola di fronte alla costante tragedia di donne, bambini, giovani divenuti carne da macello nelle mani degli scafisti. I governi a Roma cambiano, i commissari a Bruxelles si alternano, ma il Mediterraneo resta un grande cimitero di disperati“.
“Sono vicino – aggiunge il governatore – al sindaco di Lampedusa, ai suoi concittadini, ai volontari, alle forze dell’ordine, per l’opera incessante svolta notte e giorno su quell’isola nell’accogliere vivi e morti. Ma il peso di questa apocalisse non può essere lasciato ancora solo ai siciliani. Alle chiacchiere e alle lacrime di ipocrisia si facciano seguire scelte coraggiose e risolutive”.
Intanto nuovo briefing degli inquirenti questa mattina per fare il punto sulle indagini sul naufragio. A coordinare l’inchiesta, per naufragio e omicidio plurimo aggravato, è il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella. Per tutta la giornata di ieri gli investigatori della Squadra mobile di Agrigento hanno interrogato i superstiti.
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