Un’altra tragedia del mare, un altro barchino che si ribalta all’arrivo dei soccorsi e ancora una volta ad un miglio da Lampedusa. Quasi una drammatica fotocopia, di dimensioni minori ma pur sempre una tragedia, del naufragio del 3 ottobre 2013.
Un nuovo naufragio è avvenuto in nottata a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Sul posto stanno operando le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno recuperato fino ad ora i cadaveri di due donne e 22 superstiti – tra i quali donne e bambini -, che sono stati già trasferiti in porto.
A rendere ancora più drammatica la tragedia la notizia che ci sarebbe anche 8 bambini tra i dispersi. Secondo quanto si apprende, lo hanno raccontato i sopravvissuti agli uomini della Guardia costiera e della Guardia di Finanza che li hanno soccorsi. A bordo del barchino in legno c’erano in maggioranza tunisini e subsahariani.
Nelle operazioni di soccorso sono impegnati, oltre alle unità navali della Guardia costiera e della Guardia di finanza, anche un elicottero delle Fiamme gialle che sta sorvolando la zona del disastro, a meno di un miglio dalla costa.
I cadaveri delle due donne sono stati sbarcati sul molo Favaloro alle 4:30 da una motovedetta della Capitaneria di porto. Alle 4:55 altre due motovedette della Guardia di finanza sono rientrate in porto con i 22 superstiti. Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento e le previsioni per i prossimi giorni sono proibitive.
Secondo una prima ricostruzione a bordo dell’imbarcazione naufragata c’erano ua cinquantina di persone. Quando sono arrivate le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l’imbarcazione.
La Guardia Costiera ha diffuso un comunicato nel quale si conferma che sono 22 i superstiti del naufragio avvenuto in nottata davanti alle coste di Lampedusa, tratti in salvo dalle motovedette che hanno recuperato anche i cadaveri di due donne. La Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, si legge nella nota, ha ricevuto ieri sera diverse segnalazioni dal Cur di Palermo (Centro Unico di Risposta) riguardanti un barchino con circa 50 migranti che riferivano di essere nei pressi dell’isola di Lampedusa.
“Acquisite le prime informazioni – prosegue il comunicato – venivano avviate, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, le attività di ricerca in mare con l’impiego di una motovedetta Classe 300 della Guardia Costiera di Lampedusa e di un’unità della Guardia di Finanza che si trovava già in zona in attività di pattugliamento”. Intorno a 00:15 la motovedetta della Guardia Costiera avvistava a 6 miglia dall’isola di Lampedusa il barchino sovraccarico e già sbandato e dopo qualche minuto giungeva anche l’unità della Guardia di Finanza. Nel corso delle operazioni di soccorso, con condizioni meteomarine avverse, lo spostamento repentino dei migranti ha provocato il ribaltamento dell’imbarcazione. L’immediato intervento delle motovedette ha consentito di trarre in salvo 22 dei migranti caduti in mare, di cui 18 da parte dell’unità della Guardia Costiera e 4 dalla motovedetta della Guardia di Finanza. Due i corpi senza vita finora recuperati. Attualmente sono in corso le ricerche dei dispersi con l’impiego di unità aeronavali della Guardia Costiera e con una motovedetta della Guardia di Finanza.
Il naufragio della notte scorsa a Lampedusa è avvenuto poco dopo la manifestazione che si è svolta sull’isola giovedì scorso per ricordare le 366 vittime della strage del 3 ottobre del 2013, avvenuta anche in quel caso a un miglio dalla costa. Una delle tragedie del mare più gravi del Mediterraneo.
Una folla di cittadini, rappresentanti di associazioni, forze istituzioni, ma soprattutto circa 500 studenti provenienti da scuole ed istituti italiani ed europei aveva dato vita a un corteo che dopo avere attraversato le strade del paese si era concluso davanti alla Porta d’Europa. Subito dopo una cerimonia di commemorazione si era svolta in mare, sul luogo del disastro, alla presenza di alcuni superstiti del naufragio. Manifestazioni analoghe si erano svolte in altre 29 città europee, nell’ambito del progetto “Snapshots from the Borders” del quale il Comune di Lampedusa è capofila.
(foto repertorio)