Una tragedia si è consumata questa notte a Lampedusa, durante le operazioni di soccorso per gli sbarchi di migranti che si sono verificati lungo la costa agrigentina. Durante un soccorso in mare a largo dell’isola, una imbarcazione a bordo della quale vi erano i migranti si è capovolta: 26 persone sono state recuperate, 25 sono salve ma una purtroppo è morta dopo i diversi tentativi di rianimazione da parte del personale di soccorso. La vittima era una donna che si era messa in viaggio con il proprio figlio di circa 14 anni.
Tanti sbarchi
Sei gli sbarchi che si sono registrati nelle ultime 24 ore a Lampedusa, per un totale di quasi 500 persone trasferite all’interno dell’hotspot. “Ancora oggi si continua a morire nel Mediterraneo – dice il sindaco di Lampedusa Totò Martello -, una ennesima morte che si poteva e si doveva evitare e che invece sarà un altro numero che si somma ad un lungo elenco, nel silenzio dell’Europa e dell’Italia. Un silenzio che sembra essere rotto solo da Papa Francesco, che continua a chiedere al mondo di uscire da questa atroce indifferenza”.
Un tema nazionale
Proprio nei giorni scorsi il premier Mario Draghi ha risposto ad una domanda sugli sbarchi che gli è stata posta al termine della Conferenza Internazionale sulla Libia: “Occorre intervenire, fare qualcosa per affrontare questa situazione. E’ certo però che questi sbarchi continui in Italia rendono la situazione insostenibile, e l’Unione Europea deve trovare un accordo su questo fronte, e noi stessi dobbiamo riuscire ad investire di più in Libia, a spendere più denari in Libia per aiutare i libici a rendere queste migrazioni più umane. La Libia però è anche un paese di passaggio”. L’ultima ondata di sbarchi avvenne tra Lampedusa, Pozzallo e nel siracusano nel settembre scorso. Oltre un migliaio in quell’occasione i migranti che toccarono terra siciliana.
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