Una tartaruga uccisa con molta probabilità dalla plastica. Lo scorso 23 maggio l’associazione ambientalista Mareamico aveva rinvenuto nel bagnasciuga della spiaggia della Babbaluciara a San Leone, nell’Agrigentino, una tartaruga morta. Lo stesso giorno la carcassa è stata trasportata da volontari di Marevivo Sicilia presso l’Istituto Zooprofilattico di Palermo, che ha effettuato l’esame autoptico e il risultato è stato sconcertante.
Risultati dell’autopsia: plastica e alghe aliene
Nel suo stomaco è stato trovato un grosso quantitativo di rifiuti plastici ed anche la presenza di alghe aliene, della specie Sargassum, che si è diffusa rapidamente negli ultimi anni nel mediterraneo a causa dell’aumento delle temperature del mare, legato ai cambiamenti climatici. “I risultati della necroscopia – dicono da Mareamico – devono far riflettere sull’importanza di ridurre l’utilizzo di plastica monouso e soprattutto devono impegnare tutti a non abbandonarla in ambiente”.
Un secondo nido di Caretta caretta ritrovato in un lido a Mondello
Secondo nido di tartaruga marina Caretta caretta ritrovato in un lido di Mondello a distanza di due settimane. La segnalazione è del Wwf Sicilia Nord Occidentale Odv Ets, che precisa che il nido si trova non lontano da quello scoperto il 19 giugno e che potrebbe essere stata la stessa tartaruga a deporre le uova. “Molte volte le tartarughe marine – spiegano infatti dall’associazione ambientalista – fanno più deposizioni dopo 15/20 giorni dalla prima”. E aggiungono: “Grazie ai nostri volontari il nido, anche se già protetto, verrà comunque recintato”. La Caretta caretta è una specie protetta e a rischio di estinzione. Da anni non accadeva che esemplari deponessero le uova a Mondello.
La Caretta Caretta a Realmonte
Lo scorso 28 maggio una grossa tartaruga Caretta caretta ha deposto le sue uova nel lido Kaeso di Realmonte. Tutta l’operazione di ovodeposizione è stata filmata da Mareamico, che poi ha chiesto ed ottenuto la collaborazione del personale del WWF Italia, che gestisce la riserva di Torre salsa. Il giorno dopo l’evento in spiaggia è arrivato il personale dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo per prelevare le sabbie, analizzare le acque del mare prospicente e registrare la temperatura delle sabbie.
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