Agrigento

Tartaruga trovata morta sulla spiaggia di San Leone, “Ha ingerito della plastica”


L’associazione Mareamico ha trovato morta nella spiaggia di San Leone ad Agrigento una grossa tartaruga Caretta caretta, trasportata a riva dal moto ondoso e dalle correnti. “Dall’ispezione della carcassa non abbiamo rinvenuto né ami, né malattie parassitarie e neanche grosse ferite che potrebbero giustificare questa fine, quindi la causa probabile di morte, come avviene per la gran parte di questi rettili trovati a riva, è sicuramente la plastica”, affermano gli ambientalisti. “Questi splendidi animali scambiano i sacchetti e le bottiglie di plastica per le meduse, delle quali vanno ghiotti, provocando l’occlusione intestinale e quindi la morte – aggiungono – Vista l’impossibilità di trasporto della tartaruga all’Istituto Zooprofilattico di Palermo, abbiamo affidato il rettile al Comune di Agrigento che ha provveduto alla sua distruzione mediante la ditta incaricata”.

L’intervento di Mareamico a Maddalusa

Nelle scorse settimane Mareamico, in collaborazione con l’Istituto tecnico commerciale Leonardo Sciascia, che ci ha messo a disposizione ben 235 studenti e la ditta BRG dei fratelli Brucculeri, che ha fornito un mezzo gommato, ha potuto realizzare la più grossa operazione ambientalista degli ultimi anni. Dalla spiaggia di Maddalusa sono stati prelevati ben 22 copertoni insabbiati da anni, diversi rifiuti ingombrati e 100 sacchi di plastiche varie.

La situazione della pista ciclabile

I lavori sulla pista ciclabile di San Leone fermi al palo. “Lo scorso 26 gennaio l’erosione costiera ha iniziato ad aggredire la pista ciclabile di San Leone – scrive l’associazione Mareamico -. Il giorno 11 marzo il Genio Civile di Agrigento ha consegnato i lavori alla ditta aggiudicataria, che si è impegnata a completarli per l’8 luglio 2024, in piena stagione balneare. Purtroppo il cantiere attualmente risulta fermo e ben difficilmente verrà rispettata la data di conclusione dei lavori”. “Nel frattempo la pioggia e la salsedine hanno compromesso le gabbie di ferro (gravemente ossidate) della palificata, su cui poggerà la fondazione del muro in cemento armato, che dovrà proteggere il marciapiede e la strada. Al momento in zona mancano i cartelli di divieto di balneazione e di transito sul tratto oggetto dei lavori, imposti dalla Regione Sicilia e dal Demanio Marittimo, per la sicurezza dei bagnanti. Mentre il restringimento della carreggiata sta già creando seri problemi di viabilità! A questo punto ci chiediamo – conclude Mareamico -: di chi è la colpa di tale situazione?”.

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