L’inchiesta sull’esplosione nella rete del gas in via Trilussa dell’11 dicembre 2021 che a Ravanusa provocò nove vittime, compresa una giovane donna che avrebbe partorito alcuni giorni dopo, arriva nell’aula del giudice.
Udienza dal gup di Agrigento il 17 ottobre
Il 17 ottobre prossimo il gup di Agrigento, Giuseppa Zampino, dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nei confronti dei 10 indagati della società dell’Italgas, lasciando aperte le posizioni di altri due.
I familiari delle vittime chiedono nuove indagini
Contro la decisione della Procura si sono opposti i legali dei familiari delle vittime che sollecitano nuove indagini.
A maggio la conclusione delle indagini preliminari
Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, lo scorso maggio, aveva fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro, nei confronti di due tecnici: il responsabile tecnico dell’impresa Amica Srl, incaricata dalla committente Siciliana gas Spa dell’esecuzione materiale dei lavori, e il firmatario del collaudo tecnico-amministrativo del Comune di Ravanusa e anche direttore dei lavori.
L’atto è propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio che non è stata però ancora formulata dalla Procura perché uno dei due indagati ha fatto svolgere indagini difensive a seguito delle quali si è reso necessario un approfondimento tecnico sul rivestimento del tubo del gas dove è stata trovata la spaccatura.
La tesi dell’accusa
L’esplosione, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta “a causa delle gravi carenze nel processo di posa in opera e saldatura del tratto di tubazione del gas”.
“Dal complesso degli elementi probatori acquisiti e dalle risultanze degli accertamenti tecnici compiuti – aveva evidenziato il procuratore aggiunto Vella – non sono emersi elementi sulla base dei quali sostenere, con ragionevole certezza, una qualche responsabilità penale, anche a solo titolo di colpa, in capo ai responsabili, dirigenti o ai tecnici della mItalgas”.
L’opposizione dei familiari
I difensori dei familiari delle vittime chiedono però al gip di non archiviare l’inchiesta sostenendo che, in ogni caso, Italgas avrebbe dovuto attivarsi per conoscere l’effettiva situazione delle reti quando è subentrata a Siciliana gas. Fra i nuovi atti di indagine sollecitati dalle parti offese c’è anche la richiesta di una nuova consulenza tecnica.
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