Strage a Licata nelle prime ore del giorno. Al culmine di una lite per banali motivi d’interesse un uomo ha ucciso tutta la famiglia prima di tentare il suicidio. Il bilancio finale è di quattro morti fra cui due minorenni mentre l’assassino è in fin di vita in ospedale
La ricostruzione delle drammatiche fasi
Una lite, l’ennesima, per una questione di famiglia riguardante un appezzamento di terreno. Poi la rabbia improvvisa e incontenibile esplosa prima delle 8 del mattino. Angelo Tardino, 48 anni, impugna una pistola e spara all’impazzata uccidendo il fratello Diego, la moglie di quest’ultimo Alexandra Baldacchino e i figli minorenni della coppia, i suoi nipoti, Alessia di 15 anni e Vincenzo di soli 11 anni. Una vera e propria strage compiuta la quale, Angelo tardino fugge dall’abitazione di via Riesi a Licata dove si è consumato lo sterminio della famiglia.
La fuga dopo il quadruplice omicidio
Fa qualche decina di metri, si nasconde. Intanto sul posto arrivano le forze dell’ordine. Passa poco più di un’ora. Il tempo di una veloce ricostruzione dell’accaduto. I vicini raccontano delle liti e dei motivi presunti. Dicono di aver sentito gli spari e aver visto Angelo allontanarsi.
La telefonata con i Carabinieri
I carabinieri lo chiamano al telefono, lui risponde. Conferma in modo confusionario gli eventi. Inizia una lunga trattativa. I militari vogliono convincerlo a costituirsi. La telefonata è lunga e Angelo Tardino sembra intenzionato a cedere e si avvia verso la Caserma, a piedi.
Il tentato suicidio
Ma lungo la strada succede qualcosa, un attacco di disperazione, la coscienza di quel che ha fatto e in un attimo cambia idea e si spara. I carabinieri, ancora al telefono, sentono il colpo di pistola.
La corsa in ospedale
Lo troveranno poco dopo, non lontano dall’abitazione di via Riesi ma tardino è ancora vivo. Soccorso e intubato viene trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in elicottero.
E’ gravissimo quando arriva in terapia intensiva ma non ce la farà. La morte sopraggiunge anche per lui a fine mattina ma dietro di se Tardino ha già comunque lasciato una scia di sangue, una strage di uomini, donne e ragazzini del suo stesso sangue
(con la collaborazione di Vanessa Chiapparo)
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