Tre anni fa il naufragio di migranti a Lampedusa trasformatosi in strage. Oggi la prima giornata della Memoria e dell’Accoglienza sull’isola celebrata con la diretta Rai e una massiccia presenza governativa.
Barche e pescherecci in corteo sono usciti dal porto di Lampedusa ed hanno raggiunto il punto in cui, davanti all’Isola dei Conigli, il 3 ottobre 2013, si inabisso’ un barcone carico di migranti. Furono 368 le vittime.
Non appena il corteo di barche e’ giunto sul posto, dopo avere osservato un minuto di silenzio, sono state lanciate in mare
ghirlande di fiori al suono delle sirene delle motovedette. Poi, dopo una preghiera, il ritorno in porto.
I superstiti del naufragio furono 25. Oggi sono tornati a Lampedusa e sfileranno tenendosi per mano seguiti da 300 ragazzi delle scuole italiane portati sull’isola dal ministero dell’Istruzione e da decine di studenti provenienti da tutta Europa che hanno trascorso il weekend nell’isola a scuola di accoglienza.
A prendere la parola, davanti alla Porta della vita, a nome di tutti i migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere una vita migliore, don Mussie Zerai, il sacerdote eritreo che vive in Europa ed e’ punto di riferimento di chi arriva. All’Europa, i superstiti del naufragio chiedono l’apertura di corridoi umanitari, mentre al governo italiano chiedono di sbloccare le procedure che, a distanza, di tre anni, impediscono ancora di riportare nei paesi d’origine le salme di alcune delle vittime sepolte a Lampedusa e in diversi cimiteri siciliani.
“Faro’ una verifica tecnica sulla praticabilita’ e se possibile lo faremo volentieri” dichiara da Lampedusa il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Per poter identificare i corpi sara’ necessario confrontarne gli esami del dna con quello dei loro familiari nei Paesi d’origine.
Presente alle celebrazioni anche il governatore Crocetta, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.
Diverse le manifestazioni in programma in Italia. Si svolgerà anche un flash mob dell’Arci a Roma, mentre il sindaco di Palermo Leoluca Orlando incontrerà gli studenti.
“A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell’Europa dice Leoluca Orlando – da quella e da altre stragi ancora oggi l’Europa non ha recepito nessuna lezione, nessun messaggio, continuando ad ignorare il drammatico grido di dolore e di speranza di chi vuole fuggire dalla guerra, dalle torture”.
E a Lampedusa in questi giorni la Rai tiene anche il Prix Italia, la grande manifestazione annuale che rappresenta una sorta di borsa delle fiction e non soltanto.
“Il ricordo serve ma non basta, quando i numeri continuano a essere quelli di una strage. Celebriamo oggi per la prima volta la Giornata della memoria e dell’accoglienza, voluta dal Parlamento con una legge in onore delle 366 persone che persero la vita 3 anni fa nelle acque di Lampedusa”. Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini.
“Ma è un momento di riflessione scomodo, perché ci costringe a misurarci una volta di più con guerre e conflitti per i quali non si intravedono soluzioni – dalla Siria alla Somalia, dal Sudan all’Iraq – e con gli impegni sulla ricollocazione dei migranti fin qui disattesi dalla gran parte degli Stati europei. Nel Mediterraneo si muore più di prima: quest’anno già 3500 vittime, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2015. E a differenza dell’anno scorso, quando era l’Egeo a contare il maggior numero di morti, l’accordo tra Turchia e Ue ha modificato i flussi e ha fatto nuovamente aumentare il numero di vittime sulla rotta dalla Libia”.
“L’Italia continua a prodigarsi in una straordinaria azione di soccorso, ma l’accoglienza non può coinvolgere soltanto un esiguo numero di Paesi europei. C’è bisogno che tutti gli Stati dell’Unione condividano la propria quota di responsabilità, come condividono le risorse che dall’Ue arrivano. I morti di Lampedusa chiedono all’Europa di non dimenticare le proprie responsabilità“, conclude Boldrini.
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