Agrigento

Agrigento a secco, il Prefetto requisisce le reti idriche

L’intera provincia di Agrigento è stretta nella morsa di un’emergenza idrica ormai insostenibile, con gravi ripercussioni per tutti i cittadini e le attività del territorio. Per fronteggiare la crisi e cercare di garantire un servizio essenziale come l’approvvigionamento idrico, il Prefetto di Agrigento Filippo Romano ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza con cui dispone la requisizione temporanea delle reti idriche in dotazione alla società Voltano S.p.A, affidandone la gestione ad AICA, l’Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini.

Provvedimento drastico per garantire il servizio

Un provvedimento drastico ma necessario, che punta a concentrare il servizio idrico in capo ad un unico soggetto in questa fase di emergenza, dato che la carenza d’acqua aveva spinto diversi autotrasportatori privati a interrompere il servizio di autobotti, gettando letteralmente “in un grave pericolo l’ordine pubblico e la salute della collettività”, come dichiarato dallo stesso Prefetto.

La chiusura del punto di consegna idrica

La decisione si è resa indispensabile a seguito della chiusura, dalla fine di giugno, del punto di consegna idrica gestito dalla Voltano in via Zunica ad Agrigento, ufficialmente per mancanza di risorse idriche fornite da Siciliacque a monte, ma dietro cui si celerebbe un contenzioso tra le due società, con Voltano accusata di morosità nei pagamenti verso Siciliacque. Una chiusura che ha di fatto bloccato l’intera distribuzione idrica nella zona, mandando in tilt un servizio essenziale già compromesso dalla siccità e facendo saltare i nervi agli autotrasportatori privati, che hanno deciso di incrociare le braccia e stoppare il servizio di autobotti, l’ultima ancora di salvezza per famiglie e attività allo stremo.

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L’Ordinanza del Prefetto, una scelta obbligata

Da qui la scelta obbligata del Prefetto Romano, che ha deciso di tagliare la testa al toro requisendo le ormai inservibili reti Voltano per affidarle temporaneamente in gestione ad AICA, con spese di gestione e manutenzione a carico di quest’ultima. “La mancata disponibilità delle reti Voltano compromette gravemente la distribuzione dell’acqua, mettendo in pericolo l’ordine pubblico e la salute di tutta la provincia”, si legge nell’ordinanza prefettizia, che delinea un quadro a tinte fosche e non lesina la gravità dei termini.

La strategia del Prefetto

Del resto non c’è tempo per giri di parole: la situazione è drammatica ed è in quest’ottica che il Prefetto Romano ha scelto di calare il pugno di ferro. Secondo il prefetto, in una fase così critica è necessario che a gestire il servizio idrico sia un soggetto unitario, in grado di agire senza eccessivi vincoli burocratici e di coordinare al meglio l’erogazione. Da qui la scelta di Aica come gestore unico temporaneo, per concentrare in un’unica regia la disperata partita per garantire acqua al territorio.

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La Replica di Voltano

Intanto non si è fatta attendere la replica di Voltano, che respinge le accuse di morosità con Siciliacque, definendola una cifra irrisoria di soli 100mila euro rispetto ai 18 milioni di debiti accumulati da Aica. “Sarebbe paradossale disporre la sospensione di fornitura idrica per così poco”, tuona l’amministratore unico Giancarlo Rosato, assicurando che la chiusura del punto di Agrigento era stata decisa da Siciliacque unicamente per dirottare acqua verso il capoluogo.

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